Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

giovedì 30 gennaio 2020

Pregare le Scritture. LECTIO. Parte III. Leggere con la testa

Sant'Agostino osservava un giorno Sant'Ambrogio che dopo una giornata di intenso lavoro, affamato di cibo spirituale, si era ritirato in un angolo quieto: "Mentre leggeva, i suoi occhi scorrevano le pagine e la sua mente ne scrutava il significato. La sua lingua e la sua voce erano ferme" (Confessioni 6,3).

La fede comporta un'obbedienza fondata sulla ragione (rationabile obsequium). La Lectio intende cogliere la rivelazione nella più reale sua portata. Non si esaurisce nello studio, ma ne gode i frutti possibili.

Lo studio della Bibbia va fatto sotto l'aspetto letterario, storico e teologico.

Lo studio letterario, per quanto è possibile, considera il linguaggio, lo stile, i generi letterari, gli autori, l'epoca, la formazione dei testi.
Considera, cioè, il testo in se stesso.

Lo studio storico si dedica alla situazione umana trattata dalla Bibbia. Ak centro di tutto vi è il popolo eletto.

Lo studio teologico scruta il messaggio di Dio, rivolto al suo popolo e all'umanità intera. Se ne ricava la storia della salvezza, contemplando il progetto di Dio Creatore e Redentore. La Scrittura va considerata, allora, nel suo insieme. Nell'insieme dei libri dell'Antico e del Nuovo testamento, che si presentano tanto diversi, non c'è contraddizione. Si completano a vicenda; e la storia della salvezza appare dal suo sguardo d'insieme. Il suo contenuto centrale è Gesù: "E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui" (Lc 24,27). "Voi scrutate le Scritture credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza" (Gv 5,39).

"Per ricavare con esattezza il senso dei sacri testi, si deve badare con non minore diligenza al contenuto e alla unità di tutta la Scrittura, tenuto debito conto della viva Tradizione di tutta la chiesa e dell'analogia della fede" (Dei Verbum, 12).

Benché si legge per vivere la Parola, lo studio ne è solo l'inizio. San Gerolamo incoraggiava: "Diamoci da fare!" e Origene affermava "l'esegesi avvia all'incontro". per questo è necessario anche leggere con il cuore. ma questo sarà oggetto di trattazione in un altro post.


        Luca del Sangue di Cristo, Eremita