Il pensiero di John Wesley, fondatore della Chiesa Metodista, sulla preghiera per i defunti è riportato da Walter James Walker nei Chapters on the Early Register of Halifax Parish Church (Whitley & Booth, p. 20):
"L'opinione del Rev. John Wesley merita di essere menzionata: 'Io credo che sia un dovere da osservare la preghiera per i fedeli defunti'" ("The opinion of the rev. John Wesley may be worth citing: 'I believe it to be a duty to observe, to pray for the Faithful Departed'").
Wesley ha tramandato alcuni formulari per la preghiera per i defunti: 1) [Signore] assicuraci che noi, insieme a coloro che sono già morti nella tua fede e nel tuo timore, possiamo essere partecipi di una gioiosa resurrezione (O grant that we, with those who are already dead in Thy faith and fear, may together partake of a joyful resurrection); 2) Per la tua infinita misericordia, concedici di prendre parte con coloro che sono morti in te, di gioire insieme davanti a te (By Thy infinite mercies, vouchsafe to bring us, with those that are dead in Thee, to rejoice together before Thee). Queste formule sono state utilizzate da generazioni di metodisti, anche per la preghiera del mattino e della sera.
Niente di strano se leggiamo le parole di Lutero nella Confessione di Fede del 1528: Per quanto concerne i defunti, dal momento che le Scritture non ci offrono informazioni al riguardo, considero che non sia sbagliato pregare con libera devozione con queste o simili parole: Mio Dio, se quest'anima è in grado di accedere alla tua misericordia, mostragli la tua grazia. E quando questa preghiera è recitata una o due volte è sufficiente. Melantone, successore di Lutero, scriveva nella sua Apologia della Confessione di Asburgo (XXIV, 94): Riguardo agli oppositori che citano i Padri a proposito delle offerte (di preghiera) per i defunti, sappiamo che gli antichi pregavano per i defunti, per cui non lo proibiamo.