Negli anni '40, visitare una chiesa battista, presbiteriana o metodista avrebbe rivelato somiglianze e differenze distintive. Le chiese, pur essendo tutte liturgiche, variavano tra "chiesa alta" presbiteriana e metodista e "chiesa bassa" battista e metodista, con una cultura revivalista. I fedeli erano consapevoli delle distinzioni teologiche delle loro denominazioni.
Oggi, le chiese allineate al movimento neo-evangelicale mostrano una sorprendente somiglianza, indipendentemente dall'etichetta denominazionale. Le chiese nondenominazionali, spesso composte da ex battisti e metodisti, presentano una sensibilità carismatica. Le mega chiese metodiste conservatrici e le chiese battiste del Sud somigliano molto alle chiese nondenominazionali. Le differenze teologiche esistono ancora, ma sono meno pronunciate, influenzate da tre onde che hanno trasformato il panorama ecclesiale.
Prima ondata: Culto pieno di Spirito
Il movimento "Spirit-filled" degli anni '60 e '80, nato nel pentecostalismo, ha enfatizzato guarigioni, doni di segni e forme di culto contemporaneo. Questo movimento ha influenzato tutte le denominazioni, anche quelle più tradizionali. Ha minimizzato alcune delle sue peculiarità per abbracciare evangelici desiderosi di una esperienza più profonda dello Spirito. Tuttavia, ha incontrato resistenze, con leader che promuovevano un forte cessazionismo e combatterono le "guerre del culto" negli anni '80 e '90 per fermare il passaggio a forme musicali contemporanee. Oggi, gli effetti di questa onda sono visibili anche nelle chiese che rifiutano il culto carismatico, nel quale si trovano fedeli che pregano in lingue, culto contemporaneo ed espressivo e preghiere potenti di guarigione.
Seconda ondata: Crescita della chiesa "sensibile ai ricercatori"
Negli anni '60 e '70, il movimento di crescita della chiesa ha introdotto modelli "seeker-sensitive" per attrarre persone, rispondendo ai loro "bisogni sentiti". Leader come Bill Hybels e Rick Warren hanno sviluppato modi nuovi di fare chiesa, rendendola comprensibile e conveniente per i non credenti, adattando elementi del movimento "Spirit-filled". Questo modello ha affrontato critiche per l'annacquamento del Vangelo e l'adozione di una visione programmatica della discepolanza. Tuttavia, le sue pratiche sono ampiamente diffuse: segnaletica chiara, accoglienza, caffè nelle aree comuni, culto contemporaneo e predicazione connessa ai problemi della vita. Questa onda ha influenzato come le chiese vedono il loro scopo e giudicano la loro efficacia.
Terza ondata: Centralità del Vangelo
Negli anni 2000 e 2010, il movimento della centralità del Vangelo ha reagito contro le soluzioni pragmatiche e le carenze teologiche dei movimenti precedenti. Ha riportato la chiesa al centro della fede cristiana, focalizzandosi sulla grazia e la misericordia attraverso la croce e la resurrezione di Gesù. Questo movimento, sostenuto da teologi come John Piper e predicatori come Tim Keller, ha risposto a un panorama culturale segnato da domande sul dolore e la sovranità di Dio dopo l'11 settembre 2001. Ha generato critiche per il suo trionfalismo e per l'enfasi sugli indicativi a scapito degli imperativi biblici. Oggi, le tracce di questa onda sono visibili in molte chiese: inni moderni, predicazioni incentrate su Gesù e piccoli gruppi che studiano la teologia classica.
Quarta ondata: Formazione spirituale?
Una nuova onda potrebbe influenzare presto le chiese evangeliche: la formazione spirituale. I frequentatori di chiese, in particolare studenti universitari, stanno mostrando un rinnovato interesse per la formazione spirituale, un'adesione totale a Gesù che richiede una trasformazione delle abitudini personali e delle discipline spirituali.
Questa onda, come le precedenti, è in parte reattiva: la "Spirit-filled" è troppo superficiale, la "seeker-sensitive" troppo programmatica e il movimento centrato sul Vangelo troppo reticente nel sottolineare una regola di vita. Tuttavia, l'accento principale della formazione spirituale è positivo: plasmare la vita secondo pratiche e abitudini che favoriscono la crescita in virtù e sviluppo del carattere.
Un pastore afroamericano di Baltimora ha affermato che i suoi studenti universitari non prendono seriamente la chiesa se non propone una visione morale impegnativa. Libri di successo come quelli di Justin Whitmel Earley e John Mark Comer riflettono questa tendenza. Comer, in particolare, ha una forte influenza tra i giovani, indicando un ritorno all'enfasi sulla formazione spirituale.
Questa onda riprende la visione di Dallas Willard sulla discepolanza e il misticismo evangelico di A.W. Tozer, integrando pratiche antiche della chiesa pre-riformata. A livello corporativo, si allinea con la visione "antico-futuro" di Robert Webber, che promuove l'incorporazione di rituali cristiani antichi nella vita devozionale (preghiere scritte, spazi sacri, digiuni, solitudine) e ritmi di culto che combinano antichi credi e liturgie con stili di culto moderni derivati dall'onda "Spirit-filled".
Perché questa onda sta emergendo ora? Potrebbe essere segno di un rinascimento del metodismo insieme a una teologia riformata centrata sul Vangelo, o una risposta al caos culturale attuale che spinge i giovani a cercare nuove forme di struttura spirituale. Molti giovani sentono una tensione fruttuosa tra la terza e la quarta onda, desiderando più struttura e liturgia e rifiutando l'hype e la performance, mantenendo al contempo il messaggio radicale di grazia e accettazione.
Questa onda comporta rischi: il Vangelo potrebbe essere implicito anziché esplicito, la Scrittura potrebbe passare in secondo piano rispetto all'esperienza, e la chiesa potrebbe diventare secondaria rispetto al percorso individuale. Tuttavia, ogni onda lascia il suo segno nel panorama evangelico, portando sia punti di forza che debolezze.
Forse sbaglio su questa quarta onda, ma sono curioso di vedere se si concretizzerà e quale sarà il suo impatto sulla prossima generazione.
- Trevin Wax, The Gospel Coalition, 23 maggio 2024