Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

martedì 18 giugno 2024

“Non è un luogo di culto”. La Corte di Cassazione ribalta le precedenti sentenze

Dalla chiesa Breccia di Roma riceviamo questo comunicato:
 
“In modo del tutto inaspettato, la Corte di Cassazione ha deciso di annullare le due precedenti sentenze a noi favorevoli e di chiudere definitivamente il caso a nostro sfavore. Ha stabilito che il nostro non è un locale di culto perché, dopo averlo acquistato, non sono state fatte “modifiche strutturali” per farlo diventare tale.  Il ragionamento sotteso è tornato indietro rispetto a quello delle due precedenti corti che, al contrario, avevano riconosciuto il principio che è la comunità di fede a stabilire l’adeguatezza dei propri luoghi di culto. Evidentemente, la Corte di Cassazione è ancora dentro uno schema di pensiero che prevede che i luoghi di culto debbano avere “delle caratteristiche oggettive”, forse pensando alle chiese cattoliche con altari, statue, cappelle, ecc.
 
E’ chiaro che si tratta di una sentenza gravemente ingiusta e discriminatoria. E’ ideologica e pregiudiziale. Per quanto riguarda il sistema italiano di giustizia, purtroppo questa è la sentenza finale. Ora dovremo pagare le spese giudiziarie e gli arretrati delle imposte sugli immobili commerciali per 5-6 anni arretrati. Inoltre, ogni anno dovremmo pagare le imposte sulla nostra proprietà come se fosse un locale commerciale.
 
Queste sono alcune richieste di preghiera:
1.        È evidente che sia in corso una battaglia spirituale. Sappiamo che dove c’è il progresso dell’evangelo, lì anche infierisce la battaglia. Abbiamo la conferma di essere al posto giusto e di stare facendo la cosa giusta: tenendo alta la parola di Dio a Roma, pregando per una riforma secondo l’evangelo. Il Signore ha già vinto e vincerà e siamo più determinati che mai ad andare avanti nell’opera di Dio.
2.        Dal punto economico, la sentenza ci mette di fronte alla necessità di reperire 50.000 euro per il pagamento degli arretrati. Sappiamo che Dio provvede e confidiamo in Lui.
3.        Stiamo esplorando alcune possibilità per cosa fare ora: un ricorso alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo e/o alcuni cambiamenti “strutturali” nel nostro locale per rifare la domanda per essere riconosciuti come locale di culto. Abbiamo bisogno della saggezza di Dio per discernere la sua volontà.
 
In tutto il nostro disappunto, ringraziamo il Signore per il privilegio di servirlo come “breccia” dell’evangelo a Roma. Grazie per le preghiere.”
 
Per approfondire il caso, si possono leggere gli articoli su: Evangelical Focus (inglese), Evangelicals Now (inglese), Christianity Today (inglese, francese e portoghese), World Magazine (inglese), Cvandaag e Reformatorisch Dagblad (olandse), Loci Communes (italiano).

- Ideaitalia, 18 giugno 2024