Nel Mercoledì delle Ceneri Francesco all’udienza generale esorta i fedeli a connettersi al Vangelo, a dare del “tu” al Signore, a dedicarsi a una sana "ecologia del cuore" perché oggi, constata, siamo inquinati da “troppa violenza verbale” che “la rete amplifica”.
Il frastuono che ci circonda
Riflettendo sul Vangelo di Luca e sull’entrata di Gesù - “pieno di Spirito Santo” - nel deserto, dove rimane per quaranta giorni, “tentato dal diavolo”, Francesco spiega il senso del cammino quaresimale, quaranta giorni verso la Pasqua, “cuore dell’anno liturgico e della fede”, e si sofferma sul significato spirituale del deserto che, anche per chi vive “in città”, è luogo di “grande silenzio”.
Il deserto è il luogo del distacco dal frastuono che ci circonda. È assenza di parole per fare spazio a un’altra Parola, la Parola di Dio, che come brezza leggera ci accarezza il cuore. Il deserto è il luogo della Parola, con la maiuscola.
Moretto da Brescia, Gesù Cristo nel deserto con gli animali selvatici (1540 ca.), olio su tela |
Aprire la Bibbia
Nella Bibbia, prosegue il Papa, il Signore “ama” parlarci nel deserto: consegna - ricorda - a Mosè i dieci comandamenti e parla al “cuore” del popolo. “Si ascolta la Parola di Dio, che è come un suono leggero”. Francesco cita il Libro dei Re, quando si paragona Parola di Dio a un “filo di silenzio sonoro”. Proprio nel deserto “si ritrova l’intimità con Dio, l’amore del Signore”. Gesù, che amava ritirarsi a pregare in luoghi deserti, ci ha insegnato “come cercare il Padre, che ci parla nel silenzio”. Anche se “non è facile”, l’invito è a cercare il “silenzio nel cuore”. La Quaresima allora è il tempo “propizio” per “fare spazio alla Parola di Dio”.
È il tempo per spegnere la televisione e aprire la Bibbia.
È il tempo per staccarci dal cellulare e connetterci al Vangelo. Quando ero bambino non c’era la televisione, ma c’era l’abitudine di non ascoltare la radio. La Quaresima è deserto, è il tempo per rinunciare, per staccarci dal cellulare e connetterci al Vangelo. E’ il tempo per rinunciare a parole inutili, chiacchiere, dicerie, pettegolezzi, e parlare e dare del “tu” al Signore. È il tempo per dedicarsi a una sana ecologia del cuore, fare pulizia lì.