Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

venerdì 15 novembre 2019

Alberto Magno. Lo studio come culto della Verità

La Chiesa Cattolica d'Occidente e la Chiesa Luterana celebrano oggi la memoria di Alberto Magno, "Doctor universalis".

Alberto nacque nel 1193 a Launigen, sul Danubio, in Diocesi di Augusta, da famiglia militare al servizio di Federico II. 
Venuto in Italia per compiere gli studi, fu prima a Bologna, poi a Venezia, infine a Padova dove conobbe Giordano di Sassonia, Maestro Generale dell'Ordine dei Predicatori (Frati Domenicani) e immediato successore del Patriarca Domenico di Guzmán. Contro la volontà dei genitori decise di entrare nell'Ordine (probabilmente nel 1223).
Ritornato in Germania, nel 1228, lo troviamo, appena terminato il corso filosofico e teologico, docente a Colonia. Iniziano le tappe del suo insegnamento: Hildeshein, Friburgo, Ratisbona, Strasburgo; maestro di teologia (1244) a Parigi, dove tenne per quattro anni la cattedra all'Università, fino a quando fu destinato a Colonia, per fondarvi uno Studio Generale, di cui assunse la direzione (1248-1252). Qui ebbe un allievo d'eccezione: Tommaso d'Aquino.
Nel 1274 partecipa al Concilio di Lione. Muore il 15 novembre 1280 nella sua amatissima Colonia. La sua salma riposa nella chiesa parrocchiale di Sant'Andrea a Colonia. 
Dell'ideale domenicano Alberto rappresenta forse, insieme a Tommaso d'Aquino, la personificazione più completa. In lui è l'ansia di affrontare e prevenire l'errore, lo sforzo geniale per unificare in sintesi armonica tutto lo scibile e di assimilare le conquiste del pensiero pagano. Lo studio è da lui concepito come culto della Verità, come pratica ascetica, come perfezione umana: esso gli consente quella visione sapienziale della realtà che affiora ad ogni pagina della sua immensa opera scientifica, filosofica e teologica (di qui il titolo di Doctor universalis). 
Insieme a quattro confratelli Alberto redige la magna charta degli studi dell'Ordine e la sua scuola sarà la scaturigine di due filoni auriferi: da un lato la corrente mistica agostiniana, con Ulrico di Strasburgo, Maister Eckhart, Johannes Tauler, Heinrich Seuse e gli Amici di Dio (Gottesfreunde), dall'altro la corrente aristotelico-tomista, con Tommaso d'Aquino.

Tracce di lettura

"Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi; la mia eredità è magnifica" (Sal 15,6). "Disse il Signore ad Aronne... Sono io la tua parte, la tua eredità in mezzo ai figli di Israele" (Nm 18,20). "Sara, moglie del mio padrone, nella sua vecchiaia ha partorito al mio padrone un figlio a cui egli ha dato tutto quello che possiede" (Gn 24,36). Sara, che si interpreta "principessa" è la Chiesa: figlio dell'eterno gaudio, fiore ed erede è colui che per mezzo della Chiesa Dio Padre genera senza meriti nella tarda età degli ultimi tempi. A lui anche dà in eredità tutto ciò che ha sempre avuto, perché dando se stesso dona tutto ciò che è suo. Dio stesso non si vergogna di chiamarsi loro Dio (Eb 11,6). "Il Signore è la mia porzione, ha detto l'anima mia, per questo lo aspetterò" (Lam 3,24). In coloro che il Sommo Padre genera per grazia, questi sono gli inizi del suo agire paterno. (Alberto Magno, Commenti sul Vangelo di San Matteo)

Alberto Magno (1193-1280)