Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

giovedì 27 agosto 2020

Fermati 1 minuto. Vigili e responsabili.

 Lettura


Matteo 24,42-51

42 Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 43 Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 44 Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà.
45 Qual è dunque il servo fidato e prudente che il padrone ha preposto ai suoi domestici con l'incarico di dar loro il cibo al tempo dovuto? 46 Beato quel servo che il padrone al suo ritorno troverà ad agire così! 47 In verità vi dico: gli affiderà l'amministrazione di tutti i suoi beni. 48 Ma se questo servo malvagio dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire, 49 e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi, 50 arriverà il padrone quando il servo non se l'aspetta e nell'ora che non sa, 51 lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti.

Commento

«Sentinella, quanto resta della notte?» si domanda la vedetta nella profezia di Isaia (Is 21,11); "Al posto di osservazione, Signore, io sto sempre, tutto il giorno, e nel mio osservatorio sto in piedi, tutta la notte" (Is 21,8) e il salmista: "Gli occhi miei prevengono le veglie della notte, per meditare la tua parola"  (Sal 118,148). Gesù richiama questo invito a restare vigili, per essere pronti al suo ritorno.

Come nessuno sa quando il ladro irromperà nella notte, così nessuno conosce l'ora in cui il Signore verrà a visitarci con la sua grazia. Ma la visita del Signore non ha a che fare solo con una dimesione escatologica, non ha a che fare solo con "la fine dei tempi". Egli sta alla porta e bussa (Ap 3,20). Egli ci visita attraverso le ispirazioni interne, le persone che ci circondano, i fatti che vanno succedendosi nella nostra vita. Egli è sempre presente dentro di noi; ma noi siamo presenti a lui?

Siamo dèsti e pronti a riceverlo, o siamo ottenebrati dalle molteplici distrazioni con cui il mondo ci seduce? La sua visita ci chiama a rendere conto di come abbiamo impiegato la nostra vita, le nostre abilità naturali e la nostra ricchezza. La parabola dei talenti, che Gesù pronuncierà poco più avanti, riprende proprio questo insegnamento.

Vivere con consapevolezza, "in allerta" - questo il significato della parola greca gregoreo - significa vivere in un modo che possa compiacere il Signore in ogni tempo, prendendosi cura delle necessità del prossimo (v. 45). Ma significa anche vivere in profondità, oltre il flusso di stimoli e distrazioni con cui il mondo "ci seduce", ci stanca, drena le nostre energie mentali, riducendo la nostra capacità di stare alla presenza di Dio.

L'incapacità di vegliare, di vivere consapevolmente, frantuma la nostra coscienza e ci allontana da Dio, realtà ultima e pienezza dell'essere. Beati coloro che riescono a vincere il torpore in cui vorrebbe imprigionarci il mondo, per attendere colui che "verrà a visitarci dall'alto come sole che sorge" (Lc 1,78).

Preghiera

La luce della fede illumini la nostra notte, Signore, affinché possiamo vegliare nell'attesa della tua venuta. Donaci la saggezza per amministrare rettamente quanto ci hai affidato ed essere trovati come servi fedeli al tuo ritorno. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona