Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

sabato 8 agosto 2020

Fermati 1 minuto. Non c'è grazia che non richieda la fede

Lettura

Matteo 17,14-20

14 Appena ritornati presso la folla, si avvicinò a Gesù un uomo 15 che, gettatosi in ginocchio, gli disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio. Egli è epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e spesso anche nell'acqua; 16 l'ho già portato dai tuoi discepoli, ma non hanno potuto guarirlo». 17 E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatemelo qui». 18 E Gesù gli parlò minacciosamente, e il demonio uscì da lui e da quel momento il ragazzo fu guarito.
19 Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero: «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?». 20 Ed egli rispose: «Per la vostra poca fede. In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile.

Commento

La narrazione di questo passo evangelico comincia subito dopo la Trasfigurazione; Gesù si era ritirato con Pietro Giacomo e Giovanni "in disparte, su un alto mote" e adesso ridiscende "tra la folla" (v. 14).
Il frutto della contemplazione, il rifulgere della natura divina di Cristo, viene ora portato alle moltitudini, dove non meno Gesù risplendeva, mediante il suo operare, come Figlio di Dio.

Subito Gesù si imbatte in un uomo che cade in ginocchio davanti a lui, chiedendo misericordia per il figlio "lunatico" - questo il termine utilizzato nel testo originale del Vangelo - che cade spesso nel fuoco e nell'acqua. Tale cagione di sofferenza è stata interpretata come epilessia e , invero, potrebbe trattarsi proprio di essa, secondo la descrizione più accurata che ne dà Marco nel passo parallelo del suo Vangelo (Mc 9,14-29), menzionando l'irrigidimento del fanciullo e il suo digrignare dei denti. Tuttavia vi è una presenza demoniaca nel malessere di questo giovane, attestata dal fatto che Gesù si rivolge allo spirito maligno con una chiara formula imperativa.

I discepoli, riporta il padre del ragazzo, non hanno potuto guarirlo. Avevano agito sicuramente nel nome di Gesù, tuttavia, è probabile che la loro fede non fosse sufficente a fare da sostegno all'azione di esorcismo. Forse credevano che bastasse utilizzare quel nome per ottenere successo contro i demoni. Ma non c'è grazia alcuna che non richieda la fede. Quante volte anche noi ci affidiamo a preghiere, digiuni, agli stessi sacramenti, immaginando una loro efficacia "automatica" a prescindere dalla fede.

Gesù spiega ai suoi discepoli che sarebbe bastata uan fede come un granellino di senape per compiere azioni straordinarie. Quel granello di senape protagonista di una parabola in cui germoglia e cresce a tal punto che gli uccelli del cielo vengono a posarsi sui suoi rami (Mt 13,31-32). Come la nostra fede, per quanto piccola, possa crescere con l'aiuto della grazia è spiegato ancora una volta nel passo parallelo di Marco (Mc 9,24), in cui il padre del ragazzo esclama a Gesù: "Credo ma aiutami nella mia incredulità".

Prima di chiedere al Signore di venire in nostro aiuto chiediamogli di accrescere la nostra fede, perché solo questa può vincere gli ostacoli più difficili e il male più ostinato.

Preghiera

Signore, accresci la nostra fede nel tuo potere regale su ogni creatura nei cieli, sulla terra e sotto terra; affinché liberi dalle insidie del maligno possiamo giungere alla salvezza eterna. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona