Lettura
Matteo 16,24-28
24 Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 25 Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. 26 Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima? 27 Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni. 28 In verità vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non morranno finché non vedranno il Figlio dell'uomo venire nel suo regno».
Commento
La nostra fede potrà fare miracoli, "spostare le montagne": «se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile» (Mt 17,20); la nostra fede potrà sottometterci i demòni: "I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome»" (Lc 10,17). Ma se non abbiamo il coraggio di partecipare anche alle sofferenze di Cristo non potremo regnare con lui. Perché nessun discepolo è più grande del suo maestro (Mt 10,24).
Il Figlio di Dio ha rinunciato a tutto per noi, la sua "spoliazione" comincia dalla culla a Betlemme e termina con la crocifissione sul Gòlgota. In questa parabola discendente egli ha annichilito la sua divinità per farsi pienamente partecipe della nostra umanità, fin nei suoi più bui anfratti. Egli "pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce." (Fil 2,6-8).
Se egli ha rinunciato alla sua divinità cosa sarà mai per noi rinunciare ai beni passeggeri di questo mondo? Vale la pena citare ancora Paolo: "dovete deporre l'uomo vecchio con la condotta di prima, l'uomo che si corrompe dietro le passioni ingannatrici e dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente e rivestire l'uomo nuovo" (Ef 4,22-24).
Cristo ha "deposto" la sua divinità per rivestire la nostra umanità. A noi chiede di deporre le cose corruttibili, per le quali si affaticano le nostre passioni, e rivestirci della sua divinità, per gustare (questo significa la parola greca geuomai, utilizzata in questo passo del Vangelo di Matteo) la vita eterna: «Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena». (Gv 15,11). È una gioia che ci è data già in questa vita, se consentiremo a Cristo di regnare su di essa.
Preghiera
O Dio, che hai mandato il tuo Figlio unigenito per riscattarci dai lacci del peccato e condurci verso la vita eterna; concedici di riconoscerlo come maestro e di seguire le sue orme con una fede operosa, per gioire finalmente con lui nel tuo regno. Amen.
- Rev. Dr. Luca Vona