Siediti che ti racconto...
...qualcosa di una strage dimenticata, che iniziava in una notte come questa esattamente 400 anni fa, un vero e proprio bagno di sangue passato alla storia con il nome di "Sacro macello della Valtellina".
A Tirano manca poco alla mezzanotte del sabato 18 luglio 1620, ma per le strade c’è un insolito movimento, gruppetti di persone si muovono alla spicciolata e da sotto i mantelli spuntano spade, bastoni e coltelli.
Agli ordini di Giacomo Robustelli, un tizio che al collo porta appesa una grossa croce di ferro ed è conosciuto da tutti come un fervente Cattolico, hanno bloccato tutti gli ingressi del borgo e si sono dati appuntamento dietro il santuario della Madonna di Tirano.
Ma non sono lì per pregare.
Sono lì per uccidere.
Fra Cinquecento e Seicento la Valtellina è stata una della zone dove la tensione fra Cattolici e Protestanti era davvero pesante ed è ora sotto il controllo della Repubblica delle Tre Leghe, di fede riformata.
Dopo anni di persecuzioni, arresti ed esecuzioni più o meno sommarie commesse da entrambe le parti, la fazione Cattolica, filo spagnola, ha deciso che è arrivato il momento di regolare i conti, senza pietà e senza distinzioni fra uomini, donne, bambini e persino parenti e sta per dare inizio alla mattanza.
Poco dopo la mezzanotte le campane del santuario suonano a martello.
È il segnale.
Divisi in squadre i Cattolici assaltano le case e nella notte scannano oltre sessanta persone, compreso il podestà.
Il mattino seguente una parte della milizia Cattolica, si dirige a Teglio con l'intenzione di sorprendere i Protestanti all'uscita del culto.
Avvertiti del pericolo, quelli si rinchiudono nella chiesa e nel campanile, ma non servirà: tenuti sotto il tiro degli archibugi moriranno fra le fiamme appiccate alla torre campanaria e alla porta della chiesa stessa
Terza tappa Sondrio: qui i congiurati si accorderanno con i Cattolici del posto facendo credere di voler difendere il borgo dall'arrivo delle milizie, ma al momento opportuno si schiereranno con le truppe del Robustelli e passeranno a fil di spada i Protestanti, inseguendo i superstiti nella vicina val Malenco, a Berbenno, Caspano e Traona.
Solo un gruppo di 70 persone con le armi in pugno riuscirà a rifugiarsi in Engadina, mentre tutti gli altri, compresi i nobili, non avranno scampo.
Alla fine si conteranno 600 vittime, qualche anno più tardi il culto riformato verrà espressamente vietato e la Valtellina tornerà Cattolica.
Fonti
Francesco Ballarini, Gli felici progressi de catholici nella Valtellina per estirpatione dell’Heresie, cominciando dall’Anno del Signore 1618 sin all’anno 1623, Como, 1623
Gianvittorio Signorotto, Aspirazioni locali e politiche continentali. La questione religiosa nella Valtellina del '600, in "Bollettino della Società di Studi Valdesi", n. 117
- Ambra di Luce, Chiesa Valdese di San Secondo