Lettura
Matteo 13,31-35
31 Un'altra parabola espose loro: «Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. 32 Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami».
33 Un'altra parabola disse loro: «Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti».
34 Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, 35 perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta:
Aprirò la mia bocca in parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.
Commento
Insieme a quella del seminatore e a quella della zizzania la parabola sul granello di senapa è una delle parabole del Regno in cui Gesù utilizza immagini tratte dal mondo agricolo. Mentre la parabola del seminatore illustrava il diverso modo di recepire l'annuncio evangelico e la parabola della zizzania illustrava la crescita dei buoni frutti insieme a quelli malvagi, quella del chicco di senapa mostra l'estensione del Regno a partire dai suoi piccoli inizi.
Così la Chiesa, che muove i suoi passi nella storia a partire dai dodici apostoli e dai settanta discepoli, dopo la risurrezione di Cristo, nonostante le ostilità della sinagoga, dei re e dei principi della terra, raggiungerà nel dispiegarsi della storia tutti gli angoli della terra.
Nella sua ramificazione possiamo vedere la diversità nell'unità, lungi dall'appiattimento nell'uniformità, che non risponderebbe all'abbondanza di carismi trasmessi come linfa vitale dallo Spirito Santo. Gli angeli benedicono le diverse espressioni di santità, innestate sull'unico tronco di Cristo, come uccelli del cielo che si vengono a posare sui suoi rami (v. 32).
Anche la parabola del lievito sembra richiamare l'azione generatrice e vivificante dello Spirito Santo. L'enorme quantità di farina (anche qui a significare l'abbondanza dei chiamati al Regno di Dio) non produrrebbe nulla senza di esso.
Nell'uomo che semina e nella donna che impasta potremmo vedere rispettivamente due metafore di Cristo e della sua Chiesa, del nuovo Adamo e della nuova Eva, che generano alla vita le moltitudini.
Le due parabole possono essere lette anche secondo un significato individuale, trovando in esse un richiamo a non scoraggiarsi di fronte ai piccoli inizi del Regno di Dio dentro di noi; a "coltivare" e "impastare" con pazienza; ad attendere con fiducia che lo Spirito faccia giungere a maturazione i frutti della grazia, oltre ogni nostra aspettativa.
Preghiera
O Dio, che ci hai generati nel santo battesimo come primizia del tuo Regno e che mediante il tuo Spirito, sia che dormiamo, sia che vegliamo, accresci i frutti della tua Parola caduta nel terreno buono, moltiplica in noi la tua grazia, affinché la Chiesa possa risplendere della tua gloria. Amen.
- Rev. Dr. Luca Vona