Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

martedì 7 luglio 2020

Fermati 1 minuto. Pecore senza pastore

Lettura

Matteo 9,32-38

32 Usciti costoro, gli presentarono un muto indemoniato. 33 Scacciato il demonio, quel muto cominciò a parlare e la folla presa da stupore diceva: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». 34 Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
35 Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. 36 Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. 37 Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi! 38 Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!».

Commento

A volte il male attanaglia la lingua dell'uomo, il quale diviene incapace di professare la gloria di Dio. Questa forma di mutismo può presentarsi in diversi modi: il sentimento di inadeguatezza davanti a Dio; la paura di affrontare la radicalità del vangelo; l'indifferenza verso problemi che oltrepassano il perimetro del nostro ego.

Anche le guide spirituali, in questo episodio evangelico i farisei, spesso "ci mettono del loro" e non sono di aiuto a comprendere e avvicinare il mistero del regno di Dio, la sua portata liberatrice. Addirittura la confondono con l'azione del demonio, come pastori ciechi, dietro i quali il gregge si smarrisce.

Così le folle si mostrano come pecore senza pastore e Gesù ne prova grande compassione. Una condizione in cui si trovano molti cristiani disorientati dalla Babele di chiese e confessioni di fede spesso in contrapposizione tra loro, oppure da un soffocante legalismo, che avviluppa, con precetti di uomini (Is 29,13; Mt 15,9), la libertà dei figli di Dio guidati dallo Spirito che soffia dove vuole (Gv 3,8).

Gesù ci invita a condividere la compassione provata dalla sua natura non solo divina, ma pienamente umana, e a pregare affinché il Padre mandi operai che sappiano prendersi cura della sua messe. Il suo regno, infatti, ha bisogno di molto lavoro e di braccia rese forti dalla potenza di Dio.

Preghiera

O Dio, che nell’umiliazione del tuo Figlio hai risollevato l’umanità dalla sua caduta, donaci una rinnovata gioia pasquale, perché, liberi dall’oppressione della colpa, partecipiamo alla felicità eterna. Amen.

- Rev Dr. Luca Vona