Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

venerdì 17 luglio 2020

Fermati 1 minuto. Più grande del tempio

Lettura

Matteo 12,1-8

1 In quel tempo Gesù passò tra le messi in giorno di sabato, e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere spighe e le mangiavano. 2 Ciò vedendo, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare in giorno di sabato». 3 Ed egli rispose: «Non avete letto quello che fece Davide quando ebbe fame insieme ai suoi compagni? 4 Come entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che non era lecito mangiare né a lui né ai suoi compagni, ma solo ai sacerdoti? 5 O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio infrangono il sabato e tuttavia sono senza colpa? 6 Ora io vi dico che qui c'è qualcosa più grande del tempio. 7 Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato individui senza colpa. 8 Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato».

Commento

Gesù aveva promesso un giogo dolce e un carico leggero per chi lo avrebbe seguito; l'esatto contrario dell'atteggiamento dei farisei riportato da questo brano evangelico. I discepoli cercano di soddisfare il naturale bisogno della fame raccogliendo le spighe cadute per terra durante il raccolto, azione consentita secondo il libro del Deuteronomio (Dt 23,25); il libro del Levitico, anzi, comandava: "Quando mieterai la messe non raccoglierai ciò che resta del tuo raccolto; lo lascerai per il povero e il forestiero" (Lv 23,22; 19,9). 

In questo precetto veterotestamentario è espressa la misericordia di Dio, che è alla base della legge e ne determina il senso. Di fronte ai dottori delle Scritture, che le impiegano in maniera parziale e tendenziosa, Gesù risponde con le Scritture stesse, citando un episodio tratto dal primo libro di Samuele (1 Sam, 21,1-6) in cui Davide in fuga da Saul si rifugia con i suoi compagni nel tempio e viene sfamato dal sommo sacerdote Achimelec con i pani della presenza, dodici pani offerti al Signore ogni sabato, che solo i sacerdoti potevano mangiare (Es 25,30; Lv 24,5-9). 

Gesù poi cita i leviti, che anche in giorno di sabato, svolgevano il proprio lavoro nel tempio, sostituendo i pani della presenza e raddoppiando i sacrifici (Lv 24,8; Num 28,9-10). I farisei mostrano di voler applicare agli altri un rigore di giudizio che non mostrano nei confronti della casta regale e sacerdotale.  

Se i sacerdoti possono violare la legge, per il servizio del sabato, anche Gesù, che è più grande del tempio (v. 6) può violare il sabato. Gesù rammenta anche l'invito delle Scritture all'esercizio della compassione (Os 6,6), dandogli precedenza sul sacrificio (v. 7). Più grandi del tempio sono, infatti, anche quei poveri prediletti dal Signore, verso i quali egli vuole sia indirizzata la misericordia del suo popolo.

Proclamandosi "signore del sabato" Gesù afferma la sua divinità, in quanto Figlio di Dio incarnato, superiore alla presenza di Dio nell'edificio cultuale. Egli ci chiama a partecipare del suo sacerdozio eterno (Eb 1,4) per dispensare la misericordia infinita di Dio, come sacrificio perfetto e a lui gradito.

Preghiera

Signore, che offri un rifugio agli uccelli del cielo presso la tua casa; donaci di essere saziati dalla tua grazia e di vivere al riparo della tua misericordia. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona