Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

martedì 21 luglio 2020

Fermati 1 minuto. Non arrestiamoci sulla soglia

Lettura

Matteo 12,46-50

46 Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. 47 Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti». 48 Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». 49 Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; 50 perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre».

Commento

Mentre Gesù è circondato dalla folla, sua madre e i suoi fratelli cercano di parlargli, probabilmente per metterlo in guardia dall'agire con imprudenza. Va tuttavia rilevato che i parenti di Gesù "stavano fuori" (v. 46); sono lontani da lui, non sono lì per ascoltare la sua predicazione, ma ne reclamano "il possesso". 

Con la sua risposta Gesù non vuole affatto denigrare o sminuire i legami familiari, ma solo valorizzare quelli spirituali, che sono più profondi. La superiorità della famiglia spirituale su quella fisica è un concetto sviluppato anche nell'Antico testamento (cfr. Dt 33,9).

Gesù è il "nuovo Adamo", il Figlio di Dio che nell'Incarnazione ha assunto su di sé l'intera natura umana, rendendo ciascuno capacce di essere intimamente unito a lui. Così leggiamo in Luca: "una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: "'Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!'" Ma egli disse: "'Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!'" (Lc 11,27-28).

Non ci è lecito pensare di avere un legame privilegiato con Dio per una appartenenza formale nei suoi confronti, fosse anche il battesimo e l'incorporazione nella sua Chiesa. Il rapporto di familiarità con lui, di familiarità fraterna e, addirittura, "materna", ovvero capace di generarlo nelle nostre anime, passa attraverso l'umile ascolto della sua Parola e l'esercizio della volontà del Padre.

Lo "stare fuori" dei parenti di Gesù diventa anche immagine di quei legami familiari che nella nostra vita possono generare estraneità, solitudine, conflitto. Così ci chiediamo "Chi è mia madre? Chi sono i miei fratelli? A chi appartengo?". Ma in Cristo ci scopriamo parte della grande famiglia di Dio, capaci di scambiarci briciole di quell'amore che egli ci ha donato senza misura.

Preghiera

Nessuna solitudine, Signore, è colmata in pienezza finché non conosce te; rendici capaci di trovarti attraverso la tua parola e il tuo operare con il padre e lo Spirito Santo. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona