Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

lunedì 13 luglio 2020

Fermati 1 minuto. Sono venuto a portare la spada

Lettura

Matteo 10,34-11,1

10,34 Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. 35 Sono venuto infatti a separare
il figlio dal padre, la figlia dalla madre,
la nuora dalla suocera:
36 e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa.
37 Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; 38 chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. 39 Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà.
40 Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. 41 Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto. 42 E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
11,1 Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

Commento

Il tempo di Gesù e della sua Chiesa non è ancora l'era messianica di pace (1 Cor 4,8-13), il risultato immediato dell'annuncio evangelico è il conflitto. 

Il vangelo è di una tale radicalità da scuotere le fondamenta della vita quotidiana e delle relazioni familiari; è come una spada che discrimina chi lo accoglie da chi non lo accoglie, relativizzando i legami di sangue e di parentela, perché "i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa" (Mt 10,36).

Gesù, Figlio di Dio, chiede un primato assoluto nell'amore, proprio come il Dio di Israele aveva chiesto un primato assoluto nell'alleanza con il suo popolo. Tale primato implica la disponibilità, da parte del credente, di donare non qualcosa, ma tutta la propria vita al Signore. 

La fedeltà a Cristo si esprime innanzitutto nell'accoglienza, fin dai gesti più piccoli: chi avrà dato un solo bicchiere d'acqua a un discepolo non perderà la sua ricompensa. Offrire un bicchiere d'acqua ai viandanti faceva parte delle regole fondamentali dell'ospitalità orientale e non implicava alcun compenso. L'esempio utilizzato da Gesù sta a significare che la grazia di Dio va oltre i meriti degli uomini.

Prendendosi cura dei missionari itineranti, anche chi non è chiamato direttamente alla missione può condividere la ricompensa di chi è in prima linea. Infatti, i discepoli sono inviati nel nome di Gesù come suo ambasciatori e il trattamento riservato loro è come se fosse riservato a colui che li ha mandati.

Se la gloria della risurrezione è la mèta finale di chi annuncia e di chi accoglie Gesù, il percorso è faticoso e chiede un'amore capace di "perdersi" nel dono totale di sé. Preannunciando le ostilità che incontreranno i suoi discepoli, Gesù proclama che chi non porterà la sua croce non sarà degno di lui. Fatta questa premessa, solo allora, invia i suoi discepoli a predicare il vangelo.

Preghiera

Aiutaci, Signore, a testimoniarti con genorsità e coraggio, per superare ogni difficoltà e affrettare l'avvento del tuo regno di pace. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona