Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

martedì 11 maggio 2021

Fermati 1 minuto. Presenza incontenibile

Lettura

Giovanni 16,5-11

5 Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai? 6 Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. 7 Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. 8 E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. 9 Quanto al peccato, perché non credono in me; 10 quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più; 11 quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.

Commento

Le parole di Gesù - "vado da colui che mi ha mandato" (v. 5) - attestano che egli non è tolto dal mondo con la forza ma volontariamente depone la sua vita, tornando al Padre.

La frase "nessuno di voi mi domanda: Dove vai?" forma una apparente contraddizione con la precedente domanda di Pietro (Gv 13,36) e quella di Tommaso (Gv 14,5), ma il contesto è differente. qui Gesù si riferisce alla concusione della sua missione , là i discepoli non hanno ancora raggiunto la consapevolezza necessaria per fare domande sull'argomento.

La tristezza riempie i cuori dei discepoli per l'imminente dipartita di Gesù, ma questa implicherà diversi vantaggi: la sua morte vincerà il peccato e la morte stessa; il ministero dello Spirito, che egli invierà, sarà onnipresente e superiore alla presenza fisica di Gesù; mediante lo Spirito i credenti sperimenteranno l'adozione a figli di Dio. 

L'imminente passione suscita nei discepoli un senso di disfatta, la delusione delle loro aspettative, perchè ancora non comprendono che il regno che sta per essere instaurato non sarà di natura meramente terrena: la Chiesa sarà la presenza, vivificata dallo Spirito, del corpo di Cristo nel mondo, nell'attesa della consumazione dei tempi.

Lo Spirito convincerà il mondo del suo errore - dimostrando il diritto che aveva Gesù di presentarsi come Messia - mediante la resurrezione, con la predicazione carismatica degli apostoli e con la forza veritativa delle Scritture da lui ispirate. L'azione dello Spirito dimostrerà anche la condanna e disfatta di Satana, che perde il suo potere sul mondo liberato da Cristo.

Gesù ci chiede di "non trattenerlo" (Gv 20,17), di non essere rinchiuso nel perimetro di questo mondo e delle sue limitate aspettative, ma di lasciarlo andare là dove ci attirerà con il suo Spirito. Ci chiede insomma di lanciare lo sguardo oltre l'orizzonte terreno, verso la mèta ultima dei salvati dalla grazia: la comunione eterna con Dio, che tutto contiene ma che nulla può contenere.

Preghiera

Ricolmaci, Signore, della presenza e dei carismi del tuo Spirito, affinché possiamo testimoniarti in mezzo agli uomini ed essere edificati come pietre vive della tua Chiesa.

- Rev. Dr. Luca Vona