Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

lunedì 3 maggio 2021

Fermati 1 minuto. Ciò che basta

Lettura

Giovanni 14,6-14

6 Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7 Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 8 Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9 Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? 10 Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. 11 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse. 12 In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre. 13 Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Commento

L'enfasi su Gesù incarnato come manifestazione del Padre è propria del vangelo di Giovanni. Dio, "luce inaccessibile" (1 Tim 6,16) si rivela velandosi dell'umanità del Cristo. Il "dio ignoto" dei sapienti greci (At 17,23), nel cui altare si imbatté Paolo ad Atene, si rende presente e conoscibile all'uomo, senza far venir meno il proprio mistero, ma portando l'infinito nel finito, caricando di un significato inesauribile le parole e le azioni del Figlio incarnato.

Se Filippo fatica ancora a capire, al termine del ministero di Gesù, chiedendogli una teofania, Giovanni, dopo il compiersi dell'evento pasquale, non avrà più dubbi: "Dio è amore" (1 Gv 4,16). Colui che si è donato rendendosi presente tramite il Figlio, vero Dio, fattosi vero uomo, per condividere la nostra condizione fino alla sofferenza e alla morte, questi è non soltanto l'essere sopra il quale nulla può essere pensato, come avevano intuito i filosofi; in lui coincidono essere e amore: pienezza di vita che si dona al di fuori di sé.

Non c'è opera più grande che convertire gli uomini alla conoscenza di questo mistero: "convertire", far volgere il loro sguardo verso Gesù, immagine del Padre. Non c'è opera più grande perché, come afferma Filippo: "mostraci il Padre e ci basta" (v. 8). Scoprirci figli nel Figlio, amati dal Padre, è la pienezza della grazia.

Gesù ci invita a chiedere nel suo nome, il che non significa semplicemente aggiungere una formula alle nostre preghiere. Significa che la preghiera del credente deve essere in accordo con le necessità del regno di Dio, ovvero con la volontà del Padre; deve inoltre fondarsi sui meriti di Cristo, che soli possono esaudirla. Significa, in definitiva, partecipare alla comunione del Padre con il Figlio, glorificandoli nello Spirito Santo. Così anche nella nostra preghiera Dio si rivela come relazione e, dunque, amore.

Preghiera

Mostraci il tuo volto, Di onnipotente, aprendoci alla compresione dei misteri rivelati nel tuo Figlio; affinché la nostra vita sia un inno di lode alla tua gloria. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona