Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

lunedì 22 gennaio 2024

Fermati 1 minuto. Il discernimento che genera dalla purezza di cuore

Lettura

Marco 3,22-30

22 Ma gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del principe dei demòni». 23 Ma egli, chiamatili, diceva loro in parabole: «Come può satana scacciare satana? 24 Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; 25 se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi. 26 Alla stessa maniera, se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere, ma sta per finire. 27 Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire le sue cose se prima non avrà legato l'uomo forte; allora ne saccheggerà la casa. 28 In verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; 29 ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna». 30 Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito immondo».

Commento

La specificazione che gli scribi che accusano Gesù provengono da Gerusalemme indica la loro autorità agli occhi del popolo, ma anche il lungo viaggio compiuto per ostacolare la sua attività. La malizia degli scribi è più grande della loro scienza e davanti alla compassione di Gesù lo accusano di agire per mezzo del principe dei demòni.

I miracoli del Signore, il cui scopo è rendere più salda la fede in lui, sono motivo di scandalo per chi lo rifiuta. L'opposizione all'azione liberante del vangelo proviene spesso proprio dai rappresentanti della "dottrina ufficiale".

Beelzebùl era una antica divinità pagana, venerata nel tempio di Ekron, in Filistea. Il secondo libro dei Re, racconta l'episodio in cui l'empio re di Isrele Acazia, mandò a consultare il suo oracolo (2 Re 1,2). La divinità è chiamata dall'autore con la deformazione insultate "Baal-Zebub", che significa "Signore delle mosche", anziché Baal-Zebul, il cui significato è "Baal il sublime". Gesù identifica questa divinità con Satana.

Gesù risponde all'accusa mossagli dagli scribi con un'analogia: occorre essere più forti di Satana per entrare nel suo dominio - "la casa dell'uomo forte" -, contenere la sua azione ("legarlo") e liberare l'uomo che si trova sotto il suo controllo ("saccheggiare la casa"). Le parole di Gesù testimoniano che il diavolo non è un mito, la rappresentazione simbolica dell'idea del male, ma un soggetto personale che pensa e agisce in opposizione a Dio e all'uomo creato a immagine di Dio.

A chi lo accusa, consapevole della falsità della denuncia, Gesù riserva una condanna durissima: la bestemmia contro lo Spirito Santo è il rifiuto cosciente della verità e della conversione e per questo non può essere perdonata "in eterno" (in reatà il termine greco aion indica un lunghissimo lasso di tempo). Dio perdona sempre, ma chi non trova il perdono è colui che sceglie un accecamento volontario. Questi, pur riconoscendo l'opera di liberazione compiuta da Gesù e dai suoi discepoli ne dà un'interpretazione distorta, cercando di disinnescarne la forza.

Gesù esprime la sua condanna con autorità, come attestato dalle parole "In verità vi dico" (gr. amèn légo umin). Siamo chiamati a esercitare un accurato discernimento prima di giudicare il prossimo secondo i nostri schemi mentali. In particolare dobbiamo guardarci dall'invidia - da cui erano mossi gli scribi che accusavano Gesù - che genera divisioni; perché le divisioni sono opera del Maligno. Mentre accusano Gesù di operare per mezzo di Satana gli scribi si comportano proprio come Satana, l'accusatore, che si oppone alla comunione dell'uomo con Dio e dell'uomo con l'uomo.

Solo l'accoglienza di Gesù con cuore puro rende capaci di chiamare male il male e bene il bene. La disobbedienza e la mancanza di fiducia verso Dio accecarono l'uomo e la donna nel giardino di Eden, impedendogli di ottenere proprio ciò che cercavano mangiando il frutto dell'albero: la conoscenza del bene e del male. Quest'ultima è data nell'opera di redenzione attuata da Cristo, parola viva, efficace e fonte di liberazione per coloro che l'accolgono.

Preghiera

Purifica il nostro cuore, Signore, affinché possiamo riconoscere le tue opere meravigliose, glorificando il tuo nome con la voce dello Spirito che ci hai inviato. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona