Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

venerdì 7 gennaio 2022

Fermati 1 minuto. Una luce che si leva da lontano

Lettura

Matteo 4,12-17.23-25

12 Avendo intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea 13 e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14 perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:

15 Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali,
sulla via del mare, al di là del Giordano,
Galilea delle genti;
16 il popolo immerso nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte
una luce si è levata.

17 Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
23 Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. 24 La sua fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva. 25 E grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

Meditazione

All'inizio del ministero pubblico di Gesù il suo messaggio di conversione è un'eco di quello di Giovanni il Battista, ma assume un significato ulteriore perché il "regno dei cieli" già comincia a essere presente (v. 17). L'invito al pentimento è un  motivo costante nella predicazione di Gesù e sarà lo stesso incarico da lui trasmesso agli apostoli (Lc 24,46-48). 

Nell' itinerario attorno alla Galilea Gesù mostra subito le tre attività cardine del suo ministero: "insegnando... predicando... e curando" (v. 23). La Decapoli era una confederazione di dieci città ellenizzate a sud della Galilea. La regione in cui Gesù inizia la sua predicazione è a stretto contatto con le genti pagane e piuttosto distante sia da Gerusalemme che da Nazaret. La luce che si leva da lontano sulle genti, secondo la profezia di Isaia (Is 8,23-9,1), qui richiamata da Matteo, è una "grande luce" (v. 16): paragonata alla luce della ragione o a quella della Legge la luce del vangelo è capace di far mutare la notte in giorno, di dissipare le tenebre dell'errore e del timore. 

L'alba sorge inaspettata, non sono gli uomini ad andare a cercare la luce, ma è la luce che viene nel mondo (Gv 1,9) prendendo l'iniziativa e risplendendo gratuitamente sull'umanità, perché il Padre «fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni» (Mt 5,45). A volte la luce della grazia, anche per noi, si leva "da lontano", sorge dalle zone periferiche della nostra esistenza quando meno ce lo aspettiamo, quando la notte è al suo culmine, capovolgendo le nostre vite. 

Il Figlio di Dio, che dimora nel seno del Padre, avrebbe potuto predicare i misteri celesti più profondi, ma egli non si abbandona a una teologia scolastica annunciata con parole dotte; l'essenza del suo messaggio è schietta e pragmatica: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Sebbene sia legittimo che la fede interroghi la ragione e che l'uomo impieghi tutte le sue forze, per quanto limitate, per ricercare le ragioni della fede, non dobbiamo mai perdere di vista l'essenza del messaggio evangelico, la sua dimensione esperienziale, l'esortazione a intraprendere una vita nuova, in Cristo, rigenerati dallo Spirito. 

I miracoli di Gesù hanno lo scopo di mostrare che la fine dei tempi è vicina, sono un invito al ravvedimento e alla lode di Dio, alla conversione delle anime, non solo alla guarigione degli infermi. Testimoniano che egli è il Messia atteso da Israele. 

Curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo (v. 23) Gesù mostra la sua sovranità sull'anima e sul corpo e l'instaurazione del regno, nel quale Dio "asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno" (Ap 21,4).

Preghiera

Sorgi, Signore, e irradia su di noi la tua grazia; affinché possiamo servirti in novità di vita, nell'attesa dei cieli nuovi e di una nuova terra. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona