Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

giovedì 27 gennaio 2022

Fermati 1 minuto. Gli abbagli del mondo e la luce di Cristo

Lettura

Marco 4,21-25

21 Diceva loro: «Si porta forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? O piuttosto per metterla sul lucerniere? 22 Non c'è nulla infatti di nascosto che non debba essere manifestato e nulla di segreto che non debba essere messo in luce. 23 Se uno ha orecchi per intendere, intenda!».
24 Diceva loro: «Fate attenzione a quello che udite: Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più. 25 Poiché a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».

Commento

Gesù non ha mai considerato il suo insegnamento in modo elitario; è invece responsabilità dei discepoli annunciare il vangelo del regno al mondo intero. Anche quando le parabole sono spiegate in privato, il fine è di consentire di svelarne il senso pubblicamente. 

"La tua parola nel rivelarsi illumina, dona saggezza ai semplici" afferma il salmista (Sal 118,130); e nelle parole di Gesù riecheggia ciò che Dio dice al suo popolo nel libro del Deuteronomio: "Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire? Non è di là dal mare, perché tu dica: Chi attraverserà per noi il mare per prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire? Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica" (Dt 30,11-14). 

Anche il vangelo è una parola che può essere compresa e messa in pratica da ogni uomo. Compresa perché non destinata a un circolo di intellettuali, ma anzi può essere accolta solo da una ragione umile. Messa in pratica perché parola efficace, che lo Spirito porta a compimento in chi la accoglie con fede. Coloro che ascoltano la parola di verità e la adempiono riceveranno una comprensione ancora maggiore delle cose di Dio. 

Come rappresentato nella parabola del seminatore, Dio si aspetta un generoso ritorno dalla grazia che ci ha elargito. Se saremo servi fedeli egli sarà un maestro fedele e ci donerà una misura di grazia ancora più grande. I doni di Dio si moltiplicano nella misura in cui vengono impiegati. Ma chi seppellirà il talento ricevuto gli sarà tolto anche quello (Mt 25,14-30), perché ha tradito la fiducia accordatagli dal Signore. 

Cristo è il sole di giustizia, ma noi cosa siamo chiamati a essere? Lampade che attingono alla sua luce e bruciano per quanto ci è dato di restare in questo mondo. Un mondo dove tante parole futili si accavallano e tanti abbagli ci seducono, ma il Verbo incarnato è parola affidabile, lampada per i nostri passi e luce sul nostro cammino (Sal 118,105). Gesù ci chiede di non bruciare per noi stessi, come una lampada sotto il letto, ma di essere luce che si dona al mondo (Mt 5,14).

Preghiera

Alla tua luce, Signore, vediamo la luce; concedici di vincere  le seduzioni del mondo e di donarci generosamente ai nostri fratelli e alle nostre sorelle. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona