L'itinerario spirituale di Antonio il Grande ci è noto attraverso il racconto della sua vita che ne fece Atanasio, vescovo di Alessandria, in Egitto. Si narra nella Vita che quando Antonio sentì proclamare in chiesa le parole rivolte dal Signore al giovane ricco: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi tutto quello che possiedi e dallo ai poveri; poi vieni, seguimi e avrai un tesoro nei cieli" (Mt 19,21), "come se la lettura fosse proprio per lui", subito si affrettò a metterlo in pratica. "Abbiamo le scritture e la libertà dataci dal Salvatore", amava ripetere (Vita di Antonio 26,4). Antonio non cerca altro che vivere il vangelo nella libertà da qualsiasi compromesso con la mondanità, nella libertà dalle passioni, frutto di una dura lotta interiore.
Se nei primi passi della vita monastica si fa guidare da un anziano monaco nei pressi del suo villaggio, poi si inoltra nel deserto dove è raggiunto da numerosi discepoli; la fama della sua sapienza spirituale, della sua mitezza, del suo discernimento varca i confini dell'Egitto: i filosofi pagani lo vogliono incontrare per discutere con lui, l'imperatore gli scrive. Assediato dalle folle che gli chiedono un consiglio, una parola di consolazione, di incoraggiamento, Antonio, ormai anziano, pacificato e operatore di pace, si ritira sul monte Qolzum, dove tuttora vi è un monastero a lui dedicato. Attraverso la biografia scritta da Atanasio, definita da Gregorio di Nazianzo, "regola di vita monastica sotto forma di racconto" (Discorso 21,5), Antonio diventa padre dei monaci sia d'oriente che d'occidente.
Tracce di lettura
Disse abba Antonio ad abba Poemen: «Questo è il grande lavoro dell'uomo: gettare su di sé il proprio peccato davanti a Dio e attendersi la tentazione fino all'ultimo respiro».
Disse ancora: «Dal prossimo ci vengono la vita e la morte. Perché se guadagniamo il fratello guadagniamo Dio, ma se scandalizziamo il fratello pecchiamo contro Cristo».
Disse ancora: «Chi dimora nel deserto e cerca la pace è liberato da tre guerre: quella dell'udito, quella della lingua e quella degli occhi. Gliene resta una sola: quella del cuore».
Disse abba Antonio: «Verrà un tempo in cui gli uomini impazziranno, e, quando vedranno uno che non è pazzo, lo assaliranno dicendogli: "Sei pazzo!" per il solo fatto che non è come loro».
Tre padri avevano l'abitudine di recarsi ogni anno dal beato Antonio. Due di loro lo interrogavano sui pensieri e sulla salvezza dell'anima; uno, invece, taceva sempre e non chiedeva nulla. Dopo molto tempo abba Antonio gli disse: «Da tanto tempo vieni qui e non mi chiedi niente!». E quello gli rispose: «Mi basta vederti, padre!».
(Detti dei padri, Serie alfabetica, Antonio 4.9.11.25.27)
- Dal Martirologio ecumenico della Comunità monastica di Bose