La crociata intrapresa da Red Ronnie contro la serie Netflix su SanPatrignano - SanPa - la trovo del tutto insostenibile. Indubbiamente il Sig. Vincenzo Muccioli avrà salvato centinaia, forse migliaia, di vite, strappandole alla droga, ma se l'unico modo per combattere la tossicodipendenza sono le catene, le botte, gli stupri, siamo ai livelli di chi giustificava, le docce gelide, gli elettroshock e le lobotomie prima della legge Basaglia per la chiusura dei manicomi. In entrambi i casi infatti - quello dei "matti" e quello dei "tossici" - lo Stato ha preferito per lungo tempo disinteressarsi del problema, delegare, nascondere, rinchiudere e se necessario anche ammazzare, pur di preservare la buona apparenza della società borghese. E non m'importa che si sia trattato di 100, 10 o 1 solo caso di violenza. Ciò che mi preoccupa di più è il fatto stesso che qualcuno possa giustificare fatti ripugnanti con la scusa che "ha fatto tante cose buone". Questa frase l'abbiamo sentita tante volte anche per i peggiori dittatori. Di comunità di recupero come quella non ne abbiamo più bisogno (se mai ce ne fosse stato). Si rafforzino, finanzino e organizzino meglio i SERT e i CSM piuttosto, laddove in alcune grandi città come Roma, ad esempio, hanno annullato il rinnovo dei contratti per tutti gli psicoterapeuti lasciando solo l'assistenza psichiatrica. Non voglio mettere in dubbio la buonafede di Vincenzo Muccioli nel creare e portare avanti un'opera per la quale ha sacrificato quasi l'intera sua vita. Ma abbiamo più bisogno di esempi come quello di San Giovanni di Dio, che nel lontano sedicesimo secolo fu pioniere nell'organizzare ospedali dove si prendeva amorevolmente cura dei malati psichiatrici - senza catene e senza botte -, all'epoca trattati peggio delle bestie da macello.
- Rev. Dr. Luca Vona
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| San Giovanni di Dio salva dall'incendio i malati dell'Ospedale Reale di Granada |
