Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

venerdì 8 gennaio 2021

Fermati 1 minuto. Alla ricerca di una parola di verità

Lettura

Marco 6,34-44

34 Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. 35 Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Questo luogo è solitario ed è ormai tardi; 36 congedali perciò, in modo che, andando per le campagne e i villaggi vicini, possano comprarsi da mangiare». 37 Ma egli rispose: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andar noi a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». 38 Ma egli replicò loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». E accertatisi, riferirono: «Cinque pani e due pesci». 39 Allora ordinò loro di farli mettere tutti a sedere, a gruppi, sull'erba verde. 40 E sedettero tutti a gruppi e gruppetti di cento e di cinquanta. 41 Presi i cinque pani e i due pesci, levò gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai discepoli perché li distribuissero; e divise i due pesci fra tutti. 42 Tutti mangiarono e si sfamarono, 43 e portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane e anche dei pesci. 44 Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

Meditazione

L'immagine del gregge senza pastore è ricorrente nell'Antico testamento per indicare il popolo che vaga senza meta, privo di una guida spirituale ed esposto ai pericoli del mondo. (Nm 27,17; 1 Re 22,17; Ez 34,5). 

Confusi dalla molteplicità di confessioni e istituzioni ecclesiastiche, divise e spesso in lotta tra loro, i credenti hanno bisogno, come le moltitudini che seguivano Gesù, di cibo solido e sostanzioso, che possono trovare ritornando all'essenziale, alla sua parola di verità. 

Le folle di questo episodio evangelico, dimentiche di nutrirsi per seguire e ascoltare Gesù, attestano magistralmente che «non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt 4,4). La quantità di duecento denari di pane per sfamare i cinquemila uomini (non vengono qui conteggiati le donne e i bambini) corrispondeva a duecento giornate di lavoro. 

La folla in luogo solitario (v. 35) richiama il popolo di Israele radunato nel deserto; ma in questo racconto l'erba verde, un dettaglio che si trova solo nel vangelo di Marco, indica la stagione primaverile, caratterizzata in Palestina, a differenza dell'estate e dell'inverno, dalla presenza delle piogge. L'immagine viene ad assumere, così, un colore messianico. La presenza di Cristo trasforma un luogo desolato in un prato rigoglioso, irrorato dallo Spirito di Dio. 

Tutti i presenti vengono completamente saziati (v. 42) e avanzano dodici ceste di pani e di pesci (v. 43): non solo "chi cerca il Signore non manca di nulla" (Sal 33,10), ma la sua grazia è sovrabbondante, oltre ogni aspettativa. Chiedendo ai discepoli di dare essi stessi da mangiare alla folla Gesù li investe di responsabilità, chiamandoli a partecipare al suo ministero. La prima reazione dei discepoli è di pensare che Gesù gli stia chiedendo di sfamare la folla comprando del cibo con i pochi denari che hanno; affermano, dunque, l'impossibilità di adempiere a un tale compito. Ma Gesù non sta chiedendo loro di agire senza di lui. Li invita a donare generosamente il poco cibo che hanno portato con sé, e con la sua benedizione quelle risorse, per quanto povere, diventano una ricchezza per una moltitudine di persone.

Quando l'uomo pensa di dover soddisfare le proprie necessità o quelle del prossimo unicamente con le proprie forze, non potrà che sperimentare un senso di impotenza. Ma Cristo ci chiama a confidare in lui, e ci invita a sollevare gli occhi al cielo, verso il Padre di ogni misericordia. 

I gesti con cui Gesù benedice i pani e i pesci ricordano quelli compiuti durante l'ultima cena, ma essendo abituali ad ogni pasto dell'ebreo devoto, non hanno necessariamente un significato eucaristico. Tuttavia è importante notare che facendo partecipare i suoi discepoli a questo miracolo è Gesù stesso a pronunciare la benedizione. È lui l'autore dal quale procede ogni grazia. Siamo chiamati ad agire come se tutto dipendesse da noi, ma nella ferma convizione che tutto proviene da Dio.

Preghiera

Benedici, Signore, la nostra povertà, affinché mediante la tua grazia possa diventare dono sovrabbondante e dare lode a te, che sei l'autore di ogni bene. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona