COMMENTO ALLA LITURGIA DELLA DOMENICA DELLE PALME
Colletta
Dio onnipotente ed eterno, che nel tuo tenero amore verso il genere umano hai mandato il tuo Figlio, il nostro salvatore Gesù Cristo, affinché prendesse su di sé la nostra carne e soffrisse la morte di croce e il genere umano seguisse il suo esempio di grande umiltà; concedici misericordioso di seguire il suo modello di pazienza, per prendere parte alla sua risurrezione. Per lo stesso Gesù Cristo, nostro Signore. Amen.
Letture
Fil 2,5-11; Mc 11,1-11 [in alternativa, lettura della Passione secondo Matteo (Mt 27,1-66)]
Commento
La Domenica delle Palme ci accoglie nel mistero della Settimana Santa, aprendo le porte alla celebrazione della Pasqua. Come ci descrive l'evangelista Marco, Gesù giunge al Monte degli Ulivi, da cui ammira la città con il tempio in primo piano.
Gerusalemme, simbolo dell'umanità intera, si erge dinanzi a lui come il culmine del suo cammino. Attraversarla sarà un'esperienza di immersione nella complessità del male e della sofferenza umana, ma anche di amore e speranza.
Gesù comprende che la sua entrata in questa realtà richiede umiltà e determinazione. I discepoli, riconoscono nel puledro un segno messianico e accolgono Gesù con acclamazioni, evocando figure regali del passato. Tuttavia, per Gesù, il puledro rappresenta il Messia umile di cui parlano le profezie.
L'ingresso di Gesù nella città santa è un momento di profonda importanza. Egli non viene per distruggere, ma per salvare. Il suo sguardo rivolto alla città rivela il suo dramma interiore per il violento rifiuto della sua persona, che seguirà questa accoglienza trionfante.
L'umiltà di Gesù ci ispiri in modo particolare durante la Settimana Santa, guidandoci verso la luce della Pasqua.
- Rev. Dr. Luca Vona