Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

venerdì 25 giugno 2021

Fermati 1 minuto. La comunione ritrovata

Lettura

Matteo 8,1-4

1 Quando Gesù fu sceso dal monte, molta folla lo seguiva. 2 Ed ecco venire un lebbroso e prostrarsi a lui dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi». 3 E Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii sanato». E subito la sua lebbra scomparve. 4 Poi Gesù gli disse: «Guardati dal dirlo a qualcuno, ma va' a mostrarti al sacerdote e presenta l'offerta prescritta da Mosè, e ciò serva come testimonianza per loro».

Commento

Sotto il termine di lebbra, nell'Antico Testamento, venivano indicati diversi tipi di lesioni e imperfezioni sia della pelle umana che di stoffe, pelli o pareti domestiche. Essendo considerata la lebbra uno dei sintomi più gravi dell'impurità e tale perciò da comportare l'esclusione dalla comunità ebraica il lebbroso chiede a Gesù non semplicemente di essere guarito ma di purificarlo (gr. katharizai). Toccandolo, e contravvenendo in questo modo alle prescrizioni giudaiche (Lv 5,3), Gesù lo restituisce alla vita sociale. Il fine della legge è infatti il bene dell'uomo (Mc 2,27).

Mentre nel successivo miracolo descritto da Matteo, quello per la guarigione del servo del centurione, Gesù opera a distanza, nel caso del lebbroso questi necessita di un contatto fisico, che gli era stato negato durante la sua infermità.

Il lebbroso non ha alcun dubbio sulla capacità di Gesù di guarirlo, ma solo sulla sua volontà: "Signore, se tu vuoi puoi sanarmi" (v. 2).

L'intimazione al lebbroso di non dire ad alcuno della sua guarigione è dovuta alla necessità di Gesù, in questa fase del suo ministero, di non attirare l'ostilità delle autorità religiose e di non attirare l'attenzione delle folle sui suoi miracoli, ma sul contenuto della sua predicazione. Ma è anche la testimonianza per noi che ci sono miracoli che Dio compie nelle nostre vite che devono restare nel segreto del nostro rapporto intimo con lui.

Gesù invita il lebbroso sanato a far comprovare al sacerdote l'avvenuta guarigione e a suggellarla con l'offerta prescritta (Lv 14,1-33).

Anche noi siamo chiamati a riconoscere il nostro bisogno di guarigione da quelle lacerazioni che ci allontanano dalla comunione con Dio e con il prossimo; e per questo come il lebbroso dobbiamo compiere un atto di fede nella potenza di Dio, affidandoci alla sua libertà, che non può che volere il nostro bene.

Preghiera

Signore Gesù, stendi la tua mano sulle nostre piaghe; affinché restituiti alla salute dell'anima e del corpo possiamo lodarti e ritrovare la comunione fraterna con il nostro prossimo. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona