Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

mercoledì 2 giugno 2021

Fermati 1 minuto. "Non è un Dio dei morti ma dei viventi!"

Lettura

Marco 12,18-27

18 Vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non c'è risurrezione, e lo interrogarono dicendo: 19 «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che se muore il fratello di uno e lascia la moglie senza figli, il fratello ne prenda la moglie per dare discendenti al fratello. 20 C'erano sette fratelli: il primo prese moglie e morì senza lasciare discendenza; 21 allora la prese il secondo, ma morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, 22 e nessuno dei sette lasciò discendenza. Infine, dopo tutti, morì anche la donna. 23 Nella risurrezione, quando risorgeranno, a chi di loro apparterrà la donna? Poiché in sette l'hanno avuta come moglie». 24 Rispose loro Gesù: «Non siete voi forse in errore dal momento che non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio? 25 Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. 26 A riguardo poi dei morti che devono risorgere, non avete letto nel libro di Mosè, a proposito del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e di Giacobbe? 27 Non è un Dio dei morti ma dei viventi! Voi siete in grande errore».

Commento

I pochi testi dell'Antico Testamento che parlano di risurrezione non fanno parte del Pentateuco, il solo gruppo di libri riconosciuto dai sadducei, che rappresentavano la setta ebraica più ricca e aristocratica al tempo di Gesù.

I sadducei presentano a Gesù il caso piuttosto assurdo di una vedova che aveva sposato sette fratelli, defunti l'uno dopo l'altro, e domandano di chi sarebbe stata sposa nella risurrezione dei morti. L'intenzione della legge mosaica del levirato (Dt 25,5-10) è di mantenere i beni del defunto all'interno della sua famiglia.

Il matrimonio è stato stabilito da Dio per la compagnia reciproca tra l'uomo e la donna e la perpetuazione del genere umano sulla terra. Gesù afferma che in cielo non ci saranno relazioni esclusive né rapporti sessuali. I credenti faranno esperienza di una nuova esistenza, in cui saranno pienamente in comunione con ogni altro salvato. I credenti saranno "come angeli" (v. 25) poiché non soggetti alla morte e dunque non sarà necessaria la riproduzione.

Gesù si affida proprio al Pentateuco, unica fonte di rivelazione per i sadducei, per dimostrare il fondamento della fede nella risurrezione dei morti.

Il richiamo particolare al passaggio del libro dell'Esodo sul roveto ardente enfatizza l'uso da parte di Dio del tempo verbale al presente (Es 3,6) e dunque il patto perpetuo e personale che egli ha stabilito con i tre patriarchi. Sebbene Abramo, Isacco e Giacobbe siano morti quando Dio parla a Mosé egli è ancora il loro Dio, come quando erano presenti sulla terra, perché essi sperimentano l'eterna comunione con lui in cielo.

La contesa di Gesù con i sadducei attesta che l'errore in materia di dottrina deriva da una cattiva comprensione delle Scritture - o dal disconoscimento della loro autorità - e dall'incapacità di riconoscere la potenza di Dio.

Anche noi, quando qualche articolo di fede ci risulta oscuro, siamo chiamati a investigare con più attenzione le Scritture e a far memoria delle opere potenti che Dio ha compiuto nella creazione, nella storia della salvezza e nelle nostre vite.

La fede ci introduce nell'eterno presente di Dio, sorgente inesauribile di vita, facendoci eredi di "Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo" (1 Cor 2,9) preparate da Dio per coloro che lo amano.

Preghiera

Dio Onnipotente, aiutaci a riconoscere i tuoi prodigi, per partecipare della tua fonte inesauribile di vita e pregustare i beni che hai preparato per coloro che credono in te. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona