Lettura
Matteo 13,47-53
47 Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. 48 Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. 49 Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni 50 e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
51 Avete capito tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». 52 Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
53 Terminate queste parabole, Gesù partì di là
Commento
Fino al tempo del giudizio il regno dei cieli è aperto a ogni uomo, è anzi simile a una rete, alla quale nessuno può sottrarsi. Sappiamo infatti che i tempi non saranno compiuti finché il vangelo non sarà annunciato ad ogni creatura (Mc 16,15), in tutto il mondo (Mt 24,14). Di fronte a questo annuncio non è concesso assumere un atteggiamento neutrale: «Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde», afferma Gesù (Mt 12,30).
Siamo tutti presi nella rete della grazia, dunque. Per questo il giudizio definitivo tra ciò che è buono e ciò che è malvagio non spetta a noi, ma sarà compiuto dagli angeli di Dio, con accurato discernimento: sedutisi, (gr. katisantes) - raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Come nella parabola della zizzania, il destino ultimo dei malvagi è la fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
All'apertura del messaggio di salvezza, come rete gettata verso ogni uomo, corrisponde la possibilità di una radicale chiusura del cuore, la "bestemmia contro lo Spirito Santo" (Mc 3,29); possibilità che determina il perimetro di azione della libertà umana.
La delega a Dio del giudizio sui salvati non porta certo a una mancanza di responsabilità e a un atteggiamento di attesa passiva del compimento dei tempi. Gesù conclude questa ultima parabola del regno sottolineando la novità dell'era messianica da lui inaugurata. La saggezza degli scribi, esperti della legge antica, non è rinnegata ma arricchita di linfa vitale dalla nuova notizia del vangelo. Da questi tesori, il padrone di casa, ovvero il discepolo, attinge per elargire la Parola e dischiuderne i preziosi significati.
Preghiera
Aiutaci a scoprire i tesori della tua parola, Signore, per riformare la nostra vita e discernere in noi e nel mondo ciò che è buono e ciò che è contrario dalla tua volontà; in una attesa operosa del tuo glorioso ritorno. Amen.
- Rev. Dr. Luca Vona