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Ministro della Christian Universalist Association

giovedì 7 ottobre 2021

Mariologia. Una voce protestante. Introduzione

Renzo Bertalot, "Ecco la serva del Signore. Una voce protestante", Editore Facoltà Teologica Marianum (2002)


Introduzione

Il confronto, il dialogo e le convergenze, che hanno animato le chiese nel XX secolo, hanno richiesto molto tempo prima di lasciar emergere nuove prospettive nell'incontro delle varie teologie.

I capitoli che seguono portano il marchio dello scorrere degli anni ed esigono richiami, a volte ripetitivi, che rispecchiano la necessità di segnare il passo prima di riprendere il cammino.

Nella prima parte esamineremo l'evolversi della riflessione sulla figura di Maria nell'area protestante.

Il contenzioso del XVI secolo può riassumersi nel detto che Lutero ci ha lasciato nel suo commento al Magnificat: quando un principe porge la mano ad un mendicante, è il principe che dev'essere lodato e non il mendicante. Ecolampadio, Calvino e Zwingli fanno eco a quel contesto quando tentano di porre rimedio ad alcuni pochi "abusi" in vista della riforma della chiesa voluta da tutti, compresi papi ed imperatori.

Non è facile per i cattolici capire il successivo silenzio protestante sulla figura biblica di Maria. Certamente non basta notare che, dal momento dell'emergere della comunità cristiana il giorno della Pentecoste, il nome di "Maria" scompare dal canone biblico.

Non è facile per i protestanti capire teologicamente l'evoluzione post-tridentina della mariologia cattolica soprattutto in relazione alla devozione popolare o popolana, orientata verso gli ultimi dogmi mariani. Sembrano non bastare i Vangeli dell'infanzia e i "credo" cristologici dei primi secoli.

Una seconda parte di questa raccolta riguarda interventi occasionali, generalmente inediti, richiesti in occasione di colloqui e incontri di dialogo e di servizio al vangelo.

Maria ha un messaggio unico da trasmettere perché è stata scelta da Dio stesso per essere la madre del Figlio. Scelta irripetibile! Non bisogna tapparle la bocca e nemmeno ridurla a dimensioni irriconoscibili da un punto di vista biblico ed ecumenico.

Una terza parte richiama i dialoghi maturati intorno ai due ultimi dogmi mariani e vuol essere un invito ad ascoltare quel che i ricercatori vogliono dirci.

Fino a tempi piuttosto recenti il cristianesimo era generalmente animato da ecclesiologie "alternative" che professavano l'unità come uniformità. Nei secoli XIX-XX l'uniformità ha rivelato tutti i segni dell'eresia; venne addirittura considerata come bestemmia contro lo Spirito Santo (Oscar Cullmann).

Spuntano nuove metodologie:

  • l'unità nella (o attraverso la) diversità riconciliata,
  • la ricerca delle diversità "non separanti" per non confonderle con quelle "separanti",
  • la distinzione tra il fondamento biblico e la forma,
  • la separazione tra la verità e la sua formulazione con la conseguente gerarchia delle verità in rapporto al nesso centrale,
  • la "perenne riforma" e l'incontro par cum pari per tutte le prospettive future del dialogo.

Le diversità non sono necessariamente divisioni; vanno valutate tenendo presente il tempo, lo spazio, l'inculturazione e l'incidenza degli elementi non teologici che ne hanno determinato lo sviluppo.

Il traditum che le generazioni precedenti ci hanno consegnato esige coerenza con il tradendum, cioè l'Evangelo, rispetto per i testimoni che ci hanno preceduto, cioè la traditio, e fiducia nella diversità dei doni dello Spirito Santo.

Il volume si chiude con un'appendice che vuol essere il primo tentativo di un protestante italiano di proporre una liturgia ecumenica in cui la "via crucis" e il "fiat" di Maria si incrociano dando un rilievo esistenziale alla predicazione della Risurrezione del Cristo: "se Cristo non è risuscitato, la nostra predicazione è senza fondamento e la vostra fede è senza valore" (1Cor 15,14).

Ringrazio il "Marianum" per avermi dato, da oltre trent'anni, la possibilità di seguire, confrontare e comprendere al massimo livello accademico l'evolversi dell'attuale mariologia cattolica.

Ringrazio in modo particolare i professori Stefano De Fiores, Salvatore Perrella e Alberto Valentini per il loro incentivo a raccogliere alcuni scritti del mio lavoro, per il loro interesse e per i loro suggerimenti nell'impostazione del testo definitivo. Ringrazio le Missionarie Francescane di Padre Kolbe per le numerose occasioni di incontro con la loro spiritualità. Ringrazio la dottoressa Sara Ponzi per il lavoro informatico oggi indispensabile per poter avvicinare le tipografie.

Un ringraziamento del tutto particolare va a P. Alberto Valentini e a P. Ermanno Toniolo per aver seguito da vicino l'iter di questa pubblicazione.

Gli articoli qui raccolti sono ripresi da pubblicazioni precedenti (le Edizioni Paoline e Monfortane, le riviste Marianum, Theotokos e Protestantesimo), ma sono stati significativamente ampliati, ritoccati e aggiornati in vista del terzo millennio.

Un grazie fraterno e sincero a tutti!

Renzo Bertalot