Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

giovedì 5 novembre 2020

Fermati 1 minuto. Dio non si dà pace

Lettura

Luca 15,1-10

1 Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. 2 I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro». 3 Allora egli disse loro questa parabola: 4 «Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? 5 Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, 6 va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta. 7 Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione. 8 O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? 9 E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. 10 Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

Commento

In questo episodio, come in diversi altri dei Vangeli, Gesù dimostra di non temere di essere considerato un amico dei peccatori. Il mormorare degli scribi e dei farisei è occasione per esprimere il cuore del suo annuncio: la misericordia di Dio, che "non si dà pace" finché non ritrova ciò che è perduto.

La prima parabola presenta un pastore che ha smarrito una sua pecora attraversando un luogo deserto. I pastori in medio oriente erano responsabili verso il loro padrone per ogni pecora del gregge.

La pecora ha perso il suo padrone, ha perso la comunione con il suo gregge e ha perso se stessa "nel deserto", in una terra ostile, che la espone al pericolo dei predatori.

I rabbini non negavano la possibilità per il peccatore di essere perdonato da Dio a seguito di un sincero ravvedimento, ma queste due parabole rimandano a una immagine di Dio che cerca egli per primo, con sollecitudine, l'uomo smarrito.

Dio non solo non vuole la morte del peccatore ma che si converta e viva, come afferma il profeta Ezechiele (Ez 33,11); egli lo cerca per primo.

Mentre i farisei e gli scribi mormorano sulla terra, Dio e gli angeli si rallegrano nei cieli per il peccatore ritrovato.

Dio si rallegra non solo quando si convertono le moltitudini ma anche quando si converte un singolo peccatore. Si rallegra più per un peccatore che si converte che per una intera chiesa di "giusti" o persone che si presumono tali.

Così Gesù offre l'esempio della dramma perduta. Quella moneta, il cui valore è pari a una giornata di lavoro, è simbolo della nostra anima, su di essa è impressa l'immagine di Dio, cui apparteniamo. Si è perduta tra la polvere e la sporcizia, ma la donna accende la lucerna e spazza con attenzione la casa, finché la trova e la ripone tra i propri beni. Cos'è una moneta nel tesoro immenso di Dio? Eppure egli non ha pace finché non l'ha ritrovata.

Il Signore ci guida con il suo vangelo per farsi trovare; spazza la casa, ripulendoci da ogni peccato e facendoci venire alla luce della grazia.

Preghiera

Signore, che non vuoi che alcuno si perda, concedici di essere trovati dalla tua misericordia, così da poter gioire con te nella gloria senza fine. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona