Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

lunedì 23 novembre 2020

Fermati 1 minuto. Tutto quel che abbiamo. Tutto quel che siamo

Lettura

Luca 21,1-4

1 Alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro. 2 Vide anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli 3 e disse: «In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti. 4 Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere».

Commento

Gesù alza gli occhi (v. 1) e il suo sguardo vede oltre le apparenze esteriori. Poco prima aveva osservato alcuni ricchi pavoneggiarsi nel fare le proprie offerte al tempio, ora scorge una povera vedova tra la folla e ne trae un insegnamento per i discepoli.

Più volte Luca, nel suo Vangelo, esalta la povertà e il distacco come un modello di vita cristiana. Qui troviamo l'esempio di una vedova che depone nel tesoro del tempio i pochi spiccioli che possiede: il valore venale è minimo, ma il valore morale è altissimo, perché «ha dato tutto quanto aveva per vivere» (v. 4). Gli "spiccioli" (gr. lepta) in rame, erano le più piccole monete in uso. Da ciò si comprende l'estrema povertà della vedova, evidenziata dal termine greco penichros ("misera"), che è più forte di ptochos (per l'appunto, "povero").

La piccola, silenziosa, offerta della vedova - che avrebbe dovuto essere destinataria della carità più che donatrice - crea un evidente contrasto con la pretenziosità dimostrata poco prima dagli scribi (Lc 20,45-47). Donando tutto ciò che aveva per vivere la donna compie un vero sacrificio, a differenza degli scribi che hanno offerto il superfluo, coltivando il proprio orgoglio. Lungi dal giustificarla, l'offerta della vedova testimonia la sua giustizia davanti a Dio.

La vedova non ha semplicemente "messo più di tutti" (v. 3), ma secondo una traduzione letterale del testo greco "ha gettato tutta la vita (gr. bios) che aveva" portando a pieno compimento il comandamento di amare Dio "con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze" (Lc 10,27). Il gesto della donna ha un senso escatologico: è come se intuisse che sono giunti gli ultimi tempi e non c'è più da preoccuparsi della propria vita. Nel dilagare dell'iniquità e della falsa religiosità il suo gesto di integrità non passa inosservato agli occhi del Figlio di Dio. Il piccolo atto esteriore testimonia un orizzonte interiore totalmente diverso da quello che circonda la vedova e Gesù, che sta per donare la sua vita fino all'estremo della croce, si rispecchia in esso.

Fedeli nelle azioni quotidiane, che spesso passano inosservate, siamo chiamati a mettere tutti noi stessi in tutto quel che facciamo per dare lode a Dio, che per primo è stato generoso con noi, donandoci se stesso. La povera vedova ne era consapevole, perché pur portando pochi spicci nelle proprie tasche custodiva Dio nel proprio cuore.

Preghiera

Aiutaci, Signore, a spogliarci del nostro egoismo e del nostro orgoglio; per fare spazio nel nostro cuore al dono della tua grazia ed essere testimoni della tua bontà in ogni nostra azione quotidiana. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona