Il 27 marzo la Chiesa luterana celebra la memoria del teologo e mistico Meister Eckhart.
Eckhart di Hochheim, conosciuto come "Maestro Eckhart", è un mistico tedesco del XIII-XIV secolo. Nato intorno al 1260 a Tambach, entra nell'Ordine domenicano e studia a Colonia e Parigi. Diventa priore di Erfurt e vicario della Turingia, scrivendo i "Trattenimenti spirituali". Nel 1302 è lettore di teologia a Parigi e nel 1323 si trasferisce a Colonia. Nel 1326 affronta un processo inquisitorio, difendendosi con uno scritto di giustificazione. Nel 1329, dopo la sua morte, una bolla papale condanna alcune sue tesi.
Le sue prediche e i suoi trattati, pubblicati anche sotto pseudonimo, continuano ad avere impatto nei secoli successivi. Nel XIX secolo, con la riscoperta dei sermoni tedeschi, Eckhart viene visto come rappresentante di un cristianesimo germanico.
La sua dottrina si focalizza sulla nascita di Dio nell'anima, dove Dio e l'essenza dell'Anima sono considerati identici. Eckhart utilizza la metafora del legno e del fuoco per spiegare come l'anima si trasformi in Dio. In contrasto con la tradizione scolastica, Eckhart afferma che Dio si riproduce nell'intelletto umano, portando alla pace interiore. L'uomo pacificato è considerato Figlio di Dio, seguendo il pensiero di Giovanni e Paolo.
La sua visione neoplatonica considera tutto esistente in Dio, senza molteplicità. L'uomo sperimenta la sua unità con Dio grazie alla grazia divina. Questa visione attiva della vita include un'apprezzamento del mondo creato, integrando il panteismo in una prospettiva teistica. Il pensiero di Eckhart promuove anche il dialogo interreligioso, evidenziando la razionalità della mistica cristiana.
Citazioni dai Sermoni
- L'anima è fatta per un bene così grande ed alto, che essa non può in alcun modo trovare riposo, ed è sempre infelice, finché non giunge, sopra ogni modo, a quel bene eterno che è Dio, per il quale essa è fatta.
- L'uomo che si è distaccato da se stesso, è così puro che il mondo non può sopportarlo.
- Non si deve cercare niente, né conoscenza né scienza, né interiorità né devozione né pace, ma soltanto la volontà di Dio.
- Tutto sarebbe donato a chi rinunciasse a se stesso assolutamente, anche per un solo istante.
Meister Eckhart (1260-1328) |