Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

mercoledì 13 maggio 2020

Ignatij Brjančaninov e la vocazione universale alla divinizzazione

Gli ortodossi russi ricordano oggi Ignatij Brjančaninov, monaco nei pressi di San Pietroburgo e poi vescovo del Caucaso. Di famiglia nobile, Dimitrij Aleksandrovic Brjančaninov era nato nella regione di Vologda, e seguendo la tradizione familiare era stato avviato alla carriera militare. Fu proprio all'accademia, mentre compiva gli studi da ingegnere, che Dimitrij venne a contatto con i fermenti religiosi dell'epoca, disseminati ovunque dai discepoli del grande starec Paisij Veličkovskij. 
Influenzato forse dallo starec Leonida, che sarà il primo grande padre spirituale del monastero di Optina, Dimitrij si fece monaco, ricevendo il nome di Ignatij e quindi anche l'ordinazione presbiterale. Il monaco Ignatij unì in pochi anni alla lucida comprensione del mondo contemporaneo che aveva maturato in accademia un forte radicamento nella tradizione ascetica ortodossa. Fu così in grado, a soli 27 anni, di assumere la guida del monastero della Trinità San Sergio, nei pressi di San Pietroburgo, dove per 23 anni egli spezzò quotidianamente per i suoi fratelli il pane della Parola, iniziandoli con discernimento alla preghiera del cuore e alla lotta spirituale secondo la tradizione dei padri della chiesa. Eletto vescovo del Caucaso e del Mar Nero nel 1857, Ignatij si ritirò dopo due anni in monastero a Kostroma, per motivi di salute. Dedicherà gli ultimi anni della sua vita alla redazione di testi spirituali, con i quali seguiterà a istruire soprattutto i monaci. La sua popolarità, tuttavia, è dovuta al fatto che le sue opere risuoneranno come un appello rivolto a tutti gli uomini affinché scoprano la bellezza di una vita radicalmente fedele al vangelo, e la grandezza della vocazione universale alla divinizzazione.
Ignatij morì il 30 aprile del 1867.

Tracce di lettura

Dicono i grandi asceti e maestri della preghiera: «Sforzati di acquisire il fervore e la preghiera nella pena del cuore, e Dio te li darà in permanenza; l'oblio, infatti, li mette in fuga, e questo è prodotto dalla negligenza. Se vuoi essere liberato dall'oblio e dalla schiavitù, non lo puoi fare se non ti impossessi del fuoco spirituale, poiché dal suo calore vengono distrutte le passioni; e uno si procura questo fuoco con il desiderio secondo Dio. Fratello, se il tuo cuore non si affanna a cercare il Signore in ogni cosa, tu non puoi progredire; ma se sei tutto libero per lui, giungerai al resto; poiché è detto: "Siate liberi e abbiate la conoscenza"». (I. Brjančaninov, Esperienze ascetiche 7)

Dal Martirologio ecumenico della Comunità monastica di Bose