Badate, fratelli, che non ci sia in nessuno di voi un cuore malvagio e incredulo, che vi allontani dal Dio vivente. Eb 3,12
Se io faccio ciò che non voglio, non sono più io che lo compio, ma è il peccato che abita in me. Rm 7,20
Necessitiamo di una preghiera e di uno sforzo continui quando falliamo nella vittoria contro il peccato, perché il fallimento è dovuto a una mancanza di fiducia in Dio.
L'incredulità non necessariamente si trova nella nostra volontà. Uno spirito malvagio di incredulità è presente nel nostro cuore; così, come afferma San Paolo, non sono io che pecco, ma il peccato che dimora in me.
Dobbiamo schierarci dalla parte di Dio e della nostra natura rigenerata, riconoscendo che il male che alberga in noi è una presenza abnorme, un intruso, un parassita, una malattia dell'anima che non dovrebbe stare lì. Quando capiamo questo siamo a metà strada dalla vittoria.