La chiesa maronita ricorda in questo giorno Charbel Makhlouf, monaco ed eremita. Di famiglia molto povera, Yussef Makhlouf nacque a Beka'kafra, un villaggio della montagna libanese. Rimasto orfano, il giovane Yussef fuggì al monastero di San Marone ad Annaya, dove si fece monaco assumendo il nome di Charbel.
Charbel Makhlouf (1828-1898) |
La sua vita di preghiera, estremamente semplice e intensa, lo portò presto a desiderare una maggiore intimità con Dio. All'età di 47 anni, Charbel fu autorizzato a ritirarsi nell'eremo del monastero, dove visse sino alla morte, nel silenzio e nel nascondimento, in compagnia del monaco Macario. Il 24 dicembre del 1898, quando aveva 70 anni, egli fece ritorno a quel Padre al quale aveva così a lungo anelato. Charbel Makhlouf, quasi sconosciuto in vita, è stato dopo la sua morte e rimane tuttora uno dei santi più popolari del Libano, amato dai cristiani di ogni confessione, ma anche da drusi e musulmani, che hanno riconosciuto in lui un uomo totalmente abbandonato in Dio.
Tracce di lettura
Tu hai unito, Signore,
la tua divinità alla nostra umanità
e la nostra umanità alla tua divinità,
la tua vita alla nostra condizione mortale
e la nostra condizione mortale alla tua vita.
Tu hai assunto ciò che è nostro
e ci hai fatto dono di ciò che è tuo
per la vita e la salvezza delle nostre anime.
(C. Makhlouf, Preghiera)
- Dal Martirologio ecumenico della Comunità monastica di Bose