Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

giovedì 15 ottobre 2020

Teresa d'Avila e il castello interiore

Oggi la chiesa cattolica e quella anglicana ricordano Teresa di Gesù, monaca e riformatrice del Carmelo. Teresa de Cepeda y Ahumeda nacque nel 1515 ad Avila, in una famiglia della nobiltà spagnola. Donna di temperamento ardente, grande sognatrice, a vent'anni entrò nel Carmelo locale, affrontando la viva opposizione del padre. 


Teresa d'Avila (1515-1582)

Trasferita ogni passione nella vita interiore, Teresa conobbe una profonda intimità con il Signore, ma conobbe anche l'aridità, la «notte dei sensi». A quarant'anni, grazie a quelle che descriverà nei suoi scritti come esperienze mistiche, essa trovò una certa stabilità spirituale, pur nella malferma salute del suo fisico, segnato in modo indelebile dalle precarie condizioni di vita dei monasteri del suo tempo. Sotto la guida di Francesco Borgia e Pietro di Alcántara, e poi di Giovanni della Croce, Teresa cominciò a fondare piccole comunità carmelitane in tutta la Spagna per consentire alle monache un'intensa vita di preghiera. È l'inizio della riforma del Carmelo, che coinvolgerà di lì a poco anche il ramo maschile.

Giunta a una profonda conoscenza di se stessa e della presenza di Dio nella propria anima, Teresa lasciò ai posteri, su indicazione del proprio padre spirituale, trattati sulla preghiera e sulla vita interiore che le hanno valso il titolo di dottore della chiesa, conferitole da Paolo VI nel 1970.

Teresa morì il 4 ottobre 1582, ma è ricordata il 15 perché proprio in quel giorno la chiesa d'occidente passò dal calendario giuliano a quello gregoriano.

Tracce di lettura

Possiamo considerare la nostra anima come un castello, fatto di un sol diamante o di un tersissimo cristallo, nel quale vi sono molte dimore, come molte ve ne sono in cielo. Alcune sono in alto, altre in basso, altre ancora laterali; e nel centro, al cuore di tutte, si trova la stanza più importante, dove si svolgono le cose di grande segretezza tra Dio e l'anima.

Non dovete immaginarvi queste dimore una dopo l'altra, come un'infilata di stanze, ma fissate lo sguardo sul centro che è la stanza o il palazzo del Re. Per quanto io ne capisca, la porta per entrare in questo castello è l'orazione e la meditazione.

Le cose dell'anima devono sempre esser considerate con larghezza, vastità e grandezza, senza paura di esagerare, perché l'anima è molto più capace di quanto possiamo immaginare e in tutte le sue parti si espande la luce del Sole che risiede nel mezzo.

(Teresa di Gesù, Castello interiore, Prime mansioni 1 e 2)