Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

giovedì 1 ottobre 2020

Fermati 1 minuto. Inviati a predicare Cristo, con un bagaglio leggero

Lettura

Luca 10,1-12

1 Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2 Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. 3 Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4 non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. 5 In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. 6 Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7 Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. 8 Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, 9 curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. 10 Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: 11 Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. 12 Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.

Commento

La sequela di Gesù è strettamente legata alla missione evangelizzatrice. Essere scelti da lui significa essere scelti per preparare il terreno alla sua stessa azione salvifica. Egli "designò" i settanta, verbo che indica una formula solenne con cui Gesù, in veste messianica e regale conferisce il mandato ai discepoli. 

In alcuni manoscritti i discepoli sono settanta, in altri, pure autorevoli, sono settantadue. Il numero settanta può essere un richiamo ai settanta uomini radunati da Mosè, sui quali scese lo Spirito di Dio (Num 11,24-25); settanta erano anche i membri del sinedrio. Il numero settantadue è invece il numero delle nazioni dell'umanità secondo il libro della Genesi (Gen 10, nella versione greca dei LXX).

I discepoli sono inviati a due a due; così l'uno può essere di conforto all'altro e forse anche per maggior sicurezza lungo il viaggio. L'annuncio portato da una coppia di discepoli richiama anche il dovere deuteronomico di stabilire il giudizio sulla base di due o tre testimoni (Dt 19,15; richiamato in Mt 18,16; 2 Cor 13,1; Eb 10,28). L'immagine dell'agnello contrapposto al lupo è indice di una predicazione fatta con mitezza, che esporrà i discepoli alla malvagità degli empi. 

L'urgenza della predicazione è testimoniata dalla necessità di pregare affinché altri "operai" possano essere mandati nella "messe". Inoltre i discepoli dovranno viaggiare senza bagaglio - niente borsa, né un secondo paio di sandali - e non fermarsi lungo la strada, neppure per salutare (il saluto comportava nel mondo semitico l'intrattenersi nella conversazione con la persona salutata).

I discepoli sono chiamati a non girovagare di casa in casa e la richiesta di "stabilità" è superiore alle stesse prescrizioni della legge sui cibi puri e impuri: potranno mangiare qualsiasi cosa gli sarà messa davanti. Compito dei discepoli è anche quello di prendersi cura dei malati e di predicare la prossimità del regno di Dio.

Gesù chiede di invocare la pace in qualunque casa i discepoli entreranno: chi accoglierà loro accoglierà egli stesso (Lc 10,16). Chi non li accoglie si espone a un giudizio peggiore a quello di Sodoma - che era il simbolo della città inospitale per quanto descritto nel libro della Genesi (Gen 19,4-5). Se vi sarà "un figlio della pace" la pace resterà su di lui, altrimenti tornerà sui discepoli. 

Nella misura in cui la Chiesa si allontana dal modello di discepolato richiesto da Gesù la messe diventa sterile, la predicazione inefficace, i discepoli vegono più facilmente rifiutati, perché agli occhi del mondo risultano incoerenti con quanto predicato.

Per questo il discepolato, che il vangelo impronta alla sobrietà e al totale affidamento alla provvidenza, deve mettersi al riparo da quella forza "addomesticatrice" che costituisce un pericolo sempre in agguato. Una continua opera di vigilanza e di riforma è necessaria affinché i discepoli operino in conformità al dettato evangelico.

Preghiera

Donaci Signore il tuo Spirito, affinché possiamo annunciare con semplicità e schiettezza la parola del vangelo, nell'attesa della tua manifestazione a tutte le genti. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona