Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

domenica 25 ottobre 2020

Cristo si è "manifestato" nella carne? Si va al voto!

Poche ore fa mi è giunta via email la convocazione all'assemblea federale dell'Alleanza Evagelica Italiana che si svolgerà in maniera telematica - causa Covid-19 - il 31 ottobre 2020.

All'ordine del giorno troviamo anche alcune proposte di modifica dello Statuto, tra cui, relativamente al punto 3.c quella avanzata dal fratello Giancarlo Rinaldi, di sostituire l'espressione di fede in Cristo "manifestato nella carne" - ripresa da 1 Timoteo 3,16 - con "fattosi uomo".

Già nei giorni scorsi avevo riportato la querelle tra il Professore e l'AEI in merito alla questione.

Riassumendo, l'AEI ha risposto all'accusa di gnosticismo e docetismo mossa dal Prof. Rinaldi affermando che:

« 1. L’espressione Dio “manifestato nella carne” è la citazione di 1 Timoteo 3,16, tradotta così dalla Diodati, Luzzi/Riveduta, Nuova Riveduta e Nuova Diodati, praticamente tutte le traduzioni in uso nelle chiese evangeliche italiane. Non è una espressione introdotta o inventata dall’AEI: è un testo biblico. Inoltre, non corrisponde al vero che l’espressione “manifestato” debba necessariamente intendersi come mera apparenza, visto che nella Parola di Dio è utilizzata numerose volte per indicare un palesamento anche concreto, fisico e corporeo.

2. L’articolo di fede messo in discussione è stato citato mutilandolo. L’articolo nella sua totalità afferma quanto segue:

Art. 3) Noi crediamo nel nostro Signore Gesù Cristo, unico media­tore, Dio manifestato nella carne, nato da Maria vergine, vero uomo ma senza peccato, nei suoi miracoli divini, nella sua resurrezione corporale, e nel suo ritorno in potenza e gloria (Colossesi 2:18; Isaia 7:14; Ebrei 4:15; Atti 2:22; I Pietro 3:18; Marco 16:19: I Timoteo 2:5; Luca 21:27; Giovanni 14:30-31).

La confessione di Gesù “vero uomo” e risorto “corporalmente”, unita anche al precedente articolo 2 "Noi crediamo in Dio, uno, eternamente esistente in tre persone: Padre, Figlio e Spirito Santo", chiaramente assicura la dichiarazione al cristianesimo trinitario ortodosso e la mette al riparo dalle paventate deviazioni docete ».

Nell'Ordine del giorno pervenuto con la convocazione all'assemblea federale leggiamo:

« Una differenziazione tra i membri della Commissione si è riscontrata solo nell’opportunità di modificare l’Art. 3 della Dichiarazione di Fede. In particolare 2 membri su 5 (Rinaldi e Mazzeschi) hanno proposto di effettuare interventi alla dichiarazione di fede. Gli altri 3 membri, al contrario, hanno ritenuto inopportuno intervenire su una dichiarazione di fede stabile da molti anni.

Il CEF nel ricevere il lavoro della commissione:

- Ha acquisito il testo mantenendo la differenziazione delle due posizioni: sia quella maggioritaria del non intervento sulla dichiarazione di fede, sia quella minoritaria mirante ad apportarvi modifiche;

- Ha espresso unanimemente proprio parere, analogo a quello della maggioranza della Commissione, di considerare inopportuni e non condivisibili gli interventi di modifica alla Dichiarazione di Fede;

- Ha rinviato all’Assemblea Federale la prerogativa di decidere, con uno specifico voto, se acquisire o meno gli emendamenti all’Art. 3 sulla Dichiarazione di Fede proposti dai commissari Rinaldi/Mazzeschi.

I commissari Rinaldi/Mazzeschi hanno proposto le seguenti modifiche all’Art. 3:

(...)

- Il punto c) diventerebbe: “Noi crediamo nel nostro Signore Gesù Cristo, unico mediatore, Dio fattosi uomo, nato da Maria vergine, vero uomo ma senza peccato, nei Suoi miracoli divini, nella Sua resurrezione corporale, e nel Suo ritorno in potenza e gloria (Col 2:18; Is 7:14; Ebr 4:15; At 2:22; I Pt 3:18; Mc 16:19: I Tim 2:5; Lc 21:27; Gv 14:30-31).” »

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Personalmente sono contrario alla modifica del testo relativo alla Dichiarazione di fede presente nello Statuto dell'AEI.

Non è corretto affermare che l'espressione rivolta a Cristo come "manifestato nella carne" sia propria unicamente della Bibbia Diodati, redatta a partire dai testi originali nel Seicento. Questa espressione - "manifestato" - è propria anche della Vulgata Clementina, della King James Version (la più importante traduzione dai testi originali compiuta nel Seicento in Inghilterra e ancora oggi la versione più diffusa della Bibbia nel mondo anglosassone), ma anche delle migliori traduzioni italiane e internazionali della Bibbia, quali: la Nuova Diodati (redatta non come "aggiornamento della Diodati", ma seguendone il principio di base di traduzione dai testi originali; ultima revisione 2003); la Nuova riveduta (la più diffusa bibbia protestante in Italia); la Bibbia di Gerusalemme (versione approvata dalla Conferenza Episcopale Italiana); la Nuovissima versione dai testi originali (dove la traduzione della Prima lettera a Timoteo è stata compiuta da Settimio Ciprani), il Nuovo testamento interlineare la cui traduzione dal testo greco Nestle-Aland è stata compiuta da Flaminio Poggi (Professore alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico), la Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC), approvata dalla Alleanza Biblica Universle.

Considero dunque privo di fondamento il timore di derive gnostiche o docete perché l'espressione "manifestato" - accolta dalle migliori commissioni bibliche nazionali e internazionali, protestanti, cattoliche e ortodosse - va compresa alla luce del contesto scritturistico in cui è usata e del complesso della teologia paolina. L'essere manifestazione di Dio non implica il non essere vero Dio incarnato, ma anzi è una caratteristica di questo evento. Tant'è che si parla di "epifania" - "manifestazione" - del Signore Gesù Cristo come Figlio di Dio, nel episodio dell'adorazione dei magi, nel battesimo al Giordano e nella trasfigurazione; e tale festa esiste nella cristianità orientale ed occidentale fin dai primi secoli (si pensi che è molto più antica della celebrazione della Natività).

Qui di seguito le diverse citazioni bibliche secondo le versioni sopra menzionate.

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DIODATI

E senza veruna contradizione, grande è il misterio della pietà: Iddio è stato manifestato in carne


KING JAMES VERSION

And without controversy great is the mystery of godliness: God was manifest in the flesh


VULGATA CLEMENTINA

Et manifeste magnum est pietatis sacramentum, quod manifestatum est in carne


NUOVA DIODATI (2003)

E, senza alcun dubbio, grande è il mistero della pietà: Dio è stato manifestato in carne


NUOVA RIVEDUTA

Senza dubbio, grande è il mistero della pietà: Colui che è stato manifestato in carne


BIBBIA DI GERUSALEMME (CEI)

Dobbiamo confessare che grande è il mistero della pietà: Egli si manifestò nella carne


NUOVO TESTAMENTO INTERLINEARE (DALLA VERSIONE GRECA DI NESTLE-ALAND)

E concordemente grande è il della pietà mistero: Colui che fu manifestato nella carne


TRADUZIONE INTERCONFESSIONALE IN LINGUA CORRENTE

Davvero grande è il mistero della nostra fede: Cristo. Si è manifestato come uomo

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Alla luce di quanto sopra penso che la sostituzione di "manifestato nella carne" con "fattosi uomo" non è aderente al testo originale dove la parola greca ἐφανερώθη (ephanerōthē -aoristo indicativo passivo) significa rendere visibile, mettere in chiaro, uscire allo scoperto, con un richiamo alla natura epifanica dell'incarnazione del Verbo.

- Rev. Dr. Luca Vona


Assemblea dell'Alleanza Evangelica Italiana