Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

giovedì 8 febbraio 2024

Severo di Antiochia. L'ultima parola spetta alla carità

In questo giorno la chiesa siro-occidentale fa memoria di Severo, monaco e patriarca di Antiochia nel VI secolo, ricordato anche dalla Chiesa copta il 14 di amšīr e il 2 di bābah.
Severo originario di Sozopoli, in Pisidia, dopo gli studi, compiuti ad Alessandria e a Berito (l'odierna Beirut), si ritirò in un monastero nei pressi di Gaza, attratto dal radicalismo evangelico dei monaci palestinesi.
Formatosi in ambienti fedeli alla teologia di Cirillo di Alessandria e ostili sia alla filosofia greca che alle affermazioni del concilio di Calcedonia, Severo dedicò gran parte della sua vita a difendere, basandosi sulle Scritture e sugli insegnamenti dei padri, le cosiddette posizioni «miafisite moderate».
Dopo un soggiorno a Costantinopoli, Severo fu consacrato nel 512 patriarca di Antiochia. Negli anni del suo ministero pastorale antiocheno egli trasmise ai suoi fedeli, attraverso omelie che sono ritenute tra le più belle dell'antichità, un profondo desiderio di conoscenza del Cristo e di comunione con Dio.
A più riprese egli cercò anche di dare un valido contributo alla comprensione tra le diverse fazioni teologiche in cui ormai la chiesa d'oriente si era divisa, ma per il continuo mutamento delle politiche imperiali fu costretto a desistere.
Dopo un ultimo viaggio a Costantinopoli, si ritirò in Egitto, dove morì a Chois l'8 febbraio del 538, conscio di avere fatto quanto era nelle sue possibilità perché fosse la carità ad avere l'ultima parola nella vita della chiesa.

Tracce di lettura

Fratelli, domani partiamo verso le sante chiese delle campagne e verso i santi monasteri di coloro che si consacrano alla vita solitaria. Infatti la legge vuole che colui che in ogni epoca occupa questa sede apostolica lasci la città e visiti il gregge della diocesi.
Ma voi, come pensate che mi sosterrò quando per un po' di tempo sarò dissociato dalla comunione con voi, amici di Dio? Ad ogni modo, in mia assenza, andate in chiesa con perseveranza e assiduità, e lì, alzando le vostre mani, chiedete a Dio che vi guidi in ogni opera buona e vi aiuti. Fortificatevi nella fede e nella purezza della carne, facendo il segno della croce sulla vostra fronte e rivestendovi della forza dei santi misteri come di una corazza. Per la misericordia abbondante verso i bisognosi sarete degni della misericordia che viene dall'alto. E anche noi, lontani da voi, vi aiuteremo, chiedendo a quegli uomini che hanno lasciato il mondo e si sono uniti a Dio, che facciano salire per voi preghiere pure.
(Severo di Antiochia, Omelia cattedrale 55)

- Dal Martirologio ecumenico della Comunità monastica di Bose