Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

martedì 6 febbraio 2024

Fermati 1 minuto. Purificare il cuore prima delle mani

Lettura

Marco 7,1-13

1 Allora si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. 2 Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate - 3 i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, 4 e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame - 5 quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?». 6 Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:
Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
7 Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini.
8 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». 9 E aggiungeva: «Siete veramente abili nell'eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. 10 Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. 11 Voi invece dicendo: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me, 12 non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, 13 annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

Commento

I farisei e gli scribi che si riuniscono intorno a Gesù vengono da Gerusalemme, che si trova a circa centocinquanta chilometri dalla Galilea. Se avessero affrontato un viaggio così lungo per ascoltare gli insegnamenti di Gesù sarebbe stata cosa lodevole, ma il loro scopo è solo quello di contrapporsi a lui. Di qui la disputa sulla purificazione dei discepoli, con la quale vogliono accusare Gesù di non attenersi alla legge mosaica. 

Sebbene la legge prevedeva delle abluzioni, la tradizione "antica" (v. 5) dei farisei ha costruito sul precetto delle Scritture un elaborato cerimoniale. Si era venuto così a creare un corpo di leggi e interpretazioni extrabibliche che aveva soppiantato le Scritture come la più alta autorità religiosa del giudaismo. 

I farisei seguono le tradizioni degli uomini perché si tratta di insegnamenti che richiedono una applicazione meccanica, che prescinde dalla ben più impegnativa purezza di cuore. Si preoccupano del corpo ma non dello spirito; infatti non si limitano alle abluzioni ma sono giunti a purificare persino le stoviglie. Con le loro superficiali tradizioni esaltano se stessi e coltivano l'amor proprio. 

Korbàn (v. 11) è un termine ebraico che significa "offerto a Dio", in riferimento a sacrifici in denaro o beni materiali. Chi consacrava l'offerta a Dio poteva continuare a farne uso personale, ma non cederla ad altri, neppure nel caso estremo di assistenza ai genitori bisognosi. Gesù condanna l'egoismo ammantato di pietà religiosa, espresso nell'utilizzo strumentale di questa pratica, in violazione anche del quarto comandamento della legge. Gesù rimette al centro l'unica vera tradizione che non passa, quella delle Scritture, che raccomandano l'amore filiale: "Onora tuo padre con tutto il cuore e non dimenticare le doglie di tua madre. Ricorda che essi ti hanno generato: che cosa darai loro in cambio di quanto ti hanno dato?" (Sir 7,27-28). 

Testimonianze patristiche, decreti conciliari, rubriche liturgiche e articoli del diritto canonico sono una ricchezza per la Chiesa, ma spesso diventano una "cappa" plumbea che soffoca la vita del cristiano, l'esposizione alla brezza e alla rugiada dello Spirito. I "dottori della legge", i pastori della chiesa, per primi, devono considerare ogni tradizione al servizio del vangelo e mai in contraddizione con il comandamento della carità. 

Se guardiamo a Gesù come sommo legislatore, colui nel quale la legge si è fatta carne, sicuramente non sbaglieremo nel nostro agire. Di lui, infatti ha scritto Mosè (Gv 5,46); lui che è più grande del Tempio (Mt 12,6) e del perimetro tracciato dalla nostra idea di religione.

Preghiera

Purifica, Signore, il nostro cuore, affinché possiamo servirti in libertà di spirito, come strumenti della tua carità. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona