Un gruppo di 68 persone, tra cui alcune bambine, provenienti da Torrevieja, Spagna, ha partecipato al carnevale indossando costumi che raffiguravano lingerie erotica, insieme a bandiere LGBT+. Chiamato Osadía, il gruppo ha utilizzato questa manifestazione per ironizzare sulla situazione politica e sociale del paese. Tuttavia, il consiglio comunale ha espresso condanna per l'iper-sessualizzazione delle ragazze e delle donne presenti.
L'iper-sessualizzazione delle ragazze comporta molteplici implicazioni negative. Innanzitutto, perpetua lo stereotipo delle donne come oggetti sessuali, anziché individui con dignità e autonomia. Inoltre, viola il loro diritto alla dignità e al rispetto dell'immagine, esponendole a sguardi e commenti sessuali indesiderati.
Inoltre, l'iper-sessualizzazione delle bambine può costituire abuso infantile e favorire la pedofilia, mettendole a rischio di sfruttamento sessuale. Questo fenomeno alimenta anche la mercificazione sessuale delle donne, contribuendo alla percezione delle donne come oggetti sessuali da consumare.
È importante sottolineare che l'iper-sessualizzazione delle ragazze non promuove la diversità e l'inclusione, ma contribuisce alla violenza contro le donne, giustificando l'abuso e il dominio nei loro confronti.
Infine, l'iper-sessualizzazione delle ragazze può portare a relazioni sessuali immature, gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili. Nonostante l'importanza delle leggi nel porre limiti a questo comportamento dannoso, è fondamentale comprendere che il vero cambiamento deve avvenire all'interno del cuore umano. L'impegno del femminismo cristiano è quello di lottare per la giustizia del Regno di Dio e per la dignità delle donne e delle ragazze, promuovendo una visione che le riconosca come individui degni di rispetto e valore intrinseco.