Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

venerdì 16 febbraio 2024

Buddha e Gesù, fratelli spirituali


Il libro di Raffaella Arrobbio, Gotama il Buddha, Gesù il Cristo. Due voci, un’unica esperienza spirituale (Gabrielli editori, 2023), esplora le analogie tra le vite di Siddharta Gotama, il Buddha ("illuminato") e Gesù, il Cristo, identificando punti di contatto significativi che vanno oltre le differenze culturali e storiche. Una delle analogie principali riguarda le tentazioni affrontate da entrambi i maestri spirituali: Gesù nel deserto da Satana e Gotama sotto l'albero dell'Illuminazione da Māra. Entrambi i demoni vengono alla fine sconfitti, simboleggiando la vittoria sulla tendenza egoica e la rinuncia, che porta alla coscienza risvegliata o al Regno dei Cieli.

Altre analogie includono dettagli delle loro infanzie, come concepimenti miracolosi e riconoscimenti della loro eccezionalità da parte di saggi. Entrambi i maestri conducono una vita itinerante, insegnando senza limitazioni di regole o pregiudizi. Tuttavia, non vi sono prove storiche di contatti diretti tra le due figure, sebbene esistano evidenze di scambi culturali tra il buddhismo e la cultura ellenistica.

Secondo l'autrice, Buddha e Cristo sono "maestri archetipi", esempi di potenzialità umana e esperienze simili, anziché trasmettere dottrine organizzate. Entrambi condividono l'esperienza dell'Essere, la Realtà al di là del superficiale divenire, e la potenzialità di trasformazione radicale presente in ogni essere umano.

Il concetto di Nirvana nel Buddhismo e di Regno di Dio nel Cristianesimo indicano lo stesso stato di realizzazione dell'esistenza. Il percorso comune in entrambe le vie spirituali implica l'abbandono dell'io e del distacco da sé, che porta alla libertà dagli attaccamenti e alla compassione universale.

Le emozioni e i desideri non sono da estinguere, ma diventano fonte di sofferenza solo quando sono legati all'egoismo. Il fine ultimo delle due vie spirituali è la trasformazione della coscienza ordinaria in una consapevolezza illuminata, che porta alla creazione di un mondo migliore fondato sull'amore, la compassione e la non violenza.

L'autrice auspica una maggiore conoscenza reciproca tra il Buddhismo e il Cristianesimo, con un focus sull'educazione emotiva e sull'etica dell'amore e della compassione. Non propone la pratica di meditazione disconnessa da un contesto etico, ma enfatizza l'importanza di integrare la meditazione con la pratica di virtù come l'empatia e la tolleranza.

Laureata in Filosofia e Psicologia, Raffaella Arrobbio ha lavorato come psicoterapeuta, integrando la psicoterapia cognitiva con il Training Autogeno, la floriterapia di E. Bach e la visione della logoterapia di V. Frankl. Da molti anni è studiosa e praticante del Buddhadharma, sotto la guida personale di un maestro tibetano della scuola Kagyupa del buddhismo Vajrayana. Nel corso del tempo, ha approfondito il dialogo tra il Buddhismo e il Cristianesimo attraverso lo studio dei testi. L'intervista è stata curata da Giordano Cavallari.

- Rev. Dr. Luca Vona