Il venerdì santo 2024 ha segnato il 200º anniversario della morte di Hans Nielsen Hauge, rinomato revivalista norvegese, una figura poco conosciuta al di fuori della Scandinavia. Tuttavia, il suo impatto è stato profondo, tanto da contribuire alla trasformazione della Norvegia da uno dei paesi più poveri d'Europa a uno dei più ricchi e progressisti del mondo.
Nato nel 1771 a Tune, Hauge ebbe un'esperienza spirituale significativa che lo spinse a dedicare la sua vita al servizio di Dio e alla predicazione del Vangelo. Nonostante le leggi che vietavano la predicazione dei laici, Hauge attraversò il paese predicando in molti distretti, anche se questo lo portò a essere arrestato undici volte in diciotto anni.
L'impatto del risveglio di Hauge non si limitò alla sfera religiosa, ma si estese anche a quella sociale, economica, politica ed educativa. Contribuì alla riduzione dei problemi sociali come l'ubriachezza e promosse l'innovazione economica attraverso consigli pratici sull'agricoltura e l'avvio di numerose attività imprenditoriali. In politica, i suoi seguaci parteciparono alla stesura della prima costituzione norvegese.
Hauge scrisse anche numerosi libri che influenzarono l'alfabetizzazione e contribuì finanziariamente alla fondazione della prima università norvegese. Il suo movimento missionario ebbe un impatto duraturo, portando la Norvegia a inviare più missionari pro capite nel mondo rispetto ad altre nazioni.
Nonostante gli anni di prigionia e la salute precaria, Hauge continuò a predicare fino alla fine, lasciando un'impronta indelebile sulla Norvegia. Il suo impatto è stato riconosciuto dagli storici come uno dei fattori che ha contribuito alla prosperità e al benessere del paese.
La storia di Hauge solleva la domanda se un cambiamento simile possa avvenire anche in Italia oggi, mostrando che il potere di un individuo motivato dalla fede può influenzare profondamente una nazione intera.
- Fonte: Loci communes