Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

lunedì 1 aprile 2024

I segni che accompagnano la fede

COMMENTO ALLA LITURGIA DEL LUNEDI DELL'ANGELO

Colletta

O Dio, il cui Figlio benedetto si è manifestato ai suoi discepoli nello spezzare del pane; apri, ti preghiamo, gli occhi della nostra fede affinché possiamo contemplarti in tutte le creature. Per lo stesso tuo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

Lettura

At 10,34; Mc16,9-20

Commento

Dopo Pasqua, la Chiesa ci invita a meditare le apparizioni del Risorto, per accogliere la vittoria di Cristo sulla morte. Come i discepoli, anche noi ci chiediamo: come si riflette la risurrezione nelle nostre vite? Quanto della sua luce raggiunge i nostri giorni, pensieri, speranze?

Il Vangelo di Marco nella sua conclusione riflette una fede che vacilla nelle prove, come accadde agli apostoli dopo la Croce. Chiusi nel dolore, non credettero alle prime testimonianze (Mc 16,10-13), paralizzati dallo scandalo della morte. Anche noi, davanti alle turbolenze del mondo, possiamo sentirci smarriti. Ma proprio nell’oscurità, la fedeltà di Dio non si ferma: Gesù trasforma la morte in rinascita, affrontando la durezza del cuore umano.

Apparendo ai discepoli “mentre erano a tavola”, il Risorto sceglie la convivialità per riannodare i legami spezzati. Condividere il pane riapre la comunione e ridona un futuro: «Andate in tutto il mondo…». È lo stesso invito per noi oggi, nonostante le fragilità. Come scrive Giovanni, l’amore, modellato su Cristo, diventa lievito di vita nuova (1Gv 3,14), capace di vincere paure e disillusioni.

Ma come incarnare questa missione? Marco ricorda che i “segni” dei credenti (come “prendere i serpenti”, simbolo del male) non sono gesti di forza, ma frutto della fiducia in Dio. Affrontare il male, dentro e fuori di noi, richiede coraggio nell’abbandono alla misericordia di Gesù. Solo chi sperimenta il perdono può annunciarlo; solo chi si lascia amare da Dio può donare amore senza riserve.

La Pasqua non elimina le fatiche, ma vi apre una breccia: energie nuove irrompono dove c’era rassegnazione. Come i discepoli, siamo chiamati a un “passaggio” che trasforma, diventando testimoni gioiosi di una vita che vince la morte. Ciò avviene immedesimandoci nell’amore di Cristo, offrendo cura, mitezza, consolazione.

In un mondo fragile, la missione non è un peso, ma un affidarsi a chi ci rende strumenti del vangelo. Immersi nella storia, camminiamo verso la libertà del Risorto, portando ovunque l’amore che trasfigura il buio in luce.

- Rev. Dr. Luca Vona