Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

venerdì 5 aprile 2024

Fermati 1 minuto. Gettare le reti secondo la parola del Signore

Lettura

Giovanni 21,1-14

1 Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: 2 si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. 3 Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.
4 Quando già era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. 5 Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». 6 Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. 7 Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi la sopravveste, poiché era spogliato, e si gettò in mare. 8 Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.
9 Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. 10 Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso or ora». 11 Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. 12 Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era il Signore.
13 Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. 14 Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.

Commento

L'epilogo del Vangelo di Giovanni, che descrive la terza apparizione di Gesù risorto, rappresenta un incoraggiamento al lettore che ha creduto a intraprendere la missione di annunciare Cristo al mondo. L'episodio narrato mostra Pietro che ritorna alla sua vita di pescatore. I tragici eventi della passione e la tomba vuota, di cui è stato testimone con Giovanni, hanno generato in lui dubbi e sconcerto. 

Il manifestarsi di Gesù sulle sponde del lago di Tiberiade è espresso con il verbo greco phaneroo, che indica il venire alla luce; si tratta di una vera e propria epifania del Risorto, che emerge dalle tenebre del dubbio, della delusione e del timore che avvolgono i discepoli. La notte durante la quale i Sette si affaticano a pescare rappresenta un richiamo simbolico all'assenza di Gesù, luce del mondo (Gv 8,12).

Ai discepoli manca ancora la capacità di capire dove gettare le reti: è Gesù che indica loro il luogo più adatto alla pesca. Senza Gesù che li illumina e li guida lo sforzo dei discepoli è destinato a rimanere infecondo. Con lui, invece, tutto porta frutto in abbondanza. 

Giovanni, il discepolo che ha assistito da vicino alla passione di Gesù è colui che ha gli occhi più pronti a riconoscerlo; Pietro, che subito si getta in acqua per poter raggiungere più in fretta il Signore, dimostra che nonostante le sue debolezze non si è spento il suo amore per lui.

La precisazione del numero di pesci tirati su con le reti dagli apostoli sembra tesa a rafforzare il carattere di testimonianza oculare, ma potrebbe anche avere un valore simbolico indicando un mandato missionario universale. Tutto l'episodio viene così a simboleggiare il successo che otterrano gli apostoli come "pescatori di uomini" (Lc 5,10).

L'atteggiamento premuroso di Gesù, espresso dall'appellativo di "figlioli" (gr. paidia) che rivolge ai discepoli si manifesta anche nel fatto che quando questi giungono a riva egli ha già del pesce sul fuoco. Egli viene incontro alle necessità dei suoi, rinfrancandoli per le loro fatiche. Il tradimento di Pietro si era consumato mentre si scaldava intorno al fuoco nel cortile del sommo sacerdote, ora intorno al fuoco di un pasto preparato da Gesù si compie il ritorno alla piena comunione con lui. Gesù risorto non ha bisogno di cibo eppure sceglie di partecipare alla nostra quotidianità per renderla viva.

La pesca miracolosa che si realizza nel terzo incontro con il Risorto mostra il potere dell'obbedienza alla parola di Cristo. Pietro e i suoi compagni erano pescatori esperti e sapevano dove gettare le reti. Ma solo seguendo il consiglio di Gesù riescono nel loro intento, oltre ogni aspettativa. Solo sull'obbedienza al vangelo può fondarsi l'efficacia della nostra azione apostolica. Se getteremo le reti seguendo la parola del Signore il nostro sforzo non sarà invano e nulla andrà perduto.

Preghiera

Possano, Signore, tutte le genti essere radunate fra le trame della tua parola di salvezza; guida l'azione apostolica della tua Chiesa e benedici i nostri sforzi di evangelizzazione. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona