Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

giovedì 7 aprile 2022

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Lettura

Giovanni 8,51-59

51 In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte». 52 Gli dissero i Giudei: «Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte". 53 Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?». 54 Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "È nostro Dio!", 55 e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola. 56 Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò». 57 Gli dissero allora i Giudei: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?». 58 Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». 59 Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

Commento

L'osservanza degli insegnamenti di Gesù è fonte di vita eterna (cfr. Gv 11,25), una vita che neanche la morte fisica potrà estinguere. Gesù esorta non solo ad ascoltare le sue parole, ma a osservarle: "Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!" (Lc 11,28). 

L'espressione "non vedrà mai la morte" equivale a "non morrà in eterno". Gli avversari di Gesù fraintendono la sue parole, prendendole alla lettera (v. 52). Non a caso sostituiscono il verbo "vedere" (gr. theoreo) con il conoscere (gr. geuomai), letteralmente "gustare", nel senso di "sperimentare". La fede in Gesù proietta il nostro sguardo oltre l'orizzonte della morte.

I giudei che si oppongono a Gesù restano scandalizzati dalla sua promessa, poiché egli, a differenza di Abramo e dei profeti, che come creature erano votati alla tomba, afferma di poter dare la vita a chi osserva la sua parola. Gesù non solo è più grande di Abramo e dei profeti ma in quanto Figlio eterno del Padre è il loro Dio. Soltanto la natura divina di Cristo può giustificare l'esigenza assoluta di conformarci a lui nella sequela del suo vangelo. Il Padre stesso rende testimonianza a Gesù, glorificandolo attraverso le grandi opere che egli compie e ancor più mediante la risurrezione.

Le parole di Gesù confermano la credenza presente nella tradizione ebraica secondo la quale Abramo vide i segreti delle epoche che dovevano venire. Tale credenza è richiamata anche dalla lettera agli Ebrei: "Nella fede morirono tutti costoro, pur non avendo conseguito i beni promessi, ma avendoli solo veduti e salutati di lontano" (Eb 11,13). Abramo, in particolare, vide in Isacco l'inizio della promessa di benedizione su tutte le nazioni (Gn 17,17; 21,6). Anche Paolo considera compiuta in Gesù la promessa fatta ad Abramo (Rm 4; Gal 3). Come Abramo si rallegrò nell'intravedere il giorno del Messia (v. 56) la fede in Cristo colma il cuore di gioia. I dottori della legge hanno perso la gioia perché hanno perso la fede. E in verità hanno perso anche la legge perché il cuore della legge è l'amore.

Con l'espressione "Io sono", che nell'Antico Testamento Dio utilizza per definire se stesso (Es 3,14; Dt 32,39; Is 41,4; 43,10) Gesù afferma la propria preesistente natura divina. I giudei comprendono bene cosa intende dire e raccolgono delle pietre per lapidarlo per bestemmia, come prescritto dalla legge mosaica (Lv 24,16). Gesù sfugge all'arresto e alla morte perché l'ora del compimento del suo sacrificio non è ancora giunta. Il suo allontanamento, a causa della cecità spirituale degli oppositori, è immagine dell'allontanamento della presenza di Dio dal Tempio (cfr. Ez 10-11). Quando l'uomo rifiuta Cristo egli "passa oltre", ma per chi lo accoglie egli è vita dell'anima, fonte di quella gioia che il mondo non conosce (Gv 14,17) e che non sarà mai tolta.

Preghiera

Concedici di contemplare il tuo volto, Signore, e di accoglierti come fonte di salvezza; affinché possiamo rallegrarci in te, restando fedeli al tuo vangelo. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona