Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

giovedì 28 aprile 2022

Fermati 1 minuto. La grazia è l'inizio della gloria

Lettura

Giovanni 3,31-36

31 Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. 32 Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza; 33 chi però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero. 34 Infatti colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura. 35 Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. 36 Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui».

Commento

Non si sa a chi riferire le parole di questo brano evangelico: se a Giovanni Battista, a Gesù o al suo stesso autore. Il loro significato è un profondo richiamo a orientare correttamente la nostra vita.

Gesù aveva parlato a Nicodemo della necessità di "rinascere dall'alto" (Gv 3,3); questa rinascita può realizzarsi proprio mediante l'incontro con colui che "viene dall'alto" (v. 31), il quale "è al di sopra di tutti" e la cui natura è diversa da chi "viene dalla terra". Il termine per riferirsi alla terra non è qui kosmos, "il mondo", che ha un'accezione fortemente negativa nel Vangelo di Giovanni, ma ges e indica la differenza sostanziale tra la natura divina di Cristo e i profeti che lo hanno preceduto, uomini terreni, sebbene ispirati.

Mentre i profeti dell'Antico Testamento hanno ricevuto lo Spirito secondo l'importanza dei compiti loro assegnati "colui che Dio ha mandato", Cristo, "dà lo Spirito senza misura" (v. 34). Le sue parole sono parole di vita eterna (Gv 6,68) e colui che si abbevera ad esse non avrà più sete, anzi quell'acqua diventerà in lui una sorgente che zampilla per la vita eterna (Gv 4,14).

Chi crede in Cristo certifica, "pone il sigillo" (gr. sphragizo), sulla sua testimonianza e permette ad altri di avvicinarsi alla vita. Non si tratta soltanto di mettere un sigillo con le labbra, pronunciando una formula di fede, ma di testimoniare con tutto il nostro essere colui che ha sigillato con il sangue le sue parole.

Attestando da dove proviene Gesù il vangelo ci indica anche il nostro destino. Siamo dunque invitati a cercare "le cose di lassù" (Col 3,1), coltivando un misurato distacco dalle cose terrene. Queste, infatti, non solo non placano la nostra sete ma la accrescono nella misura in cui ce ne attacchiamo.

L'ultimo versetto costituisce il culmine di tutto il capitolo, ponendo due alternative: la fede genuina e la disobbedienza, aprirsi o chiudersi alla verità e alla vita. I veri credenti pregustano fin d'ora la vita eterna. La grazia è l'inizio della gloria.

Preghiera

Concedici, Signore, di camminare con lo sguardo rivolto a te, che hai ricevuto dal Padre ogni bene e desideri condividerlo con noi. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona