Lettura
Marco 16,15-20
15 Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. 16 Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. 17 E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, 18 prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
19 Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.
20 Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano.
Commento
Se precedentemente Gesù aveva inviato i suoi discepoli a predicare il vangelo alle pecore perdute della casa d'Israele, proibendo loro di passare per le città dei pagani e dei samaritani (Mt 10,5-6), con la sua morte e risurrezione la sua salvezza si estende al mondo intero. Gesù invita i suoi fedeli a proclamare con forza e convinzione il messaggio del vangelo. La nostra parola non è una tra le tante nel rumoroso affastellarsi di idee e di opinioni nel mondo, ma la sua accoglienza è questione di vita o di morte.
Le parole di Gesù riportate da Marco sono simili a quelle del "grande mandato" nel Vangelo di Matteo (Mt 28,19-20), con l'aggiunta del contrasto tra coloro che saranno battezzati e avranno creduto e coloro che non crederanno. La fede è il requisito fondamentale per accedere alla salvezza. Nella chiesa primitiva il battesimo seguiva immediatamente la professione di fede, mediante la quale colui che credeva con il cuore professava Cristo con la bocca (Rm 10,9). Il rito manifestava con un segno esteriore l'adesione interiore a Cristo.
I prodigi promessi da Gesù sono riferiti alla comunità apostolica e non a ogni singolo credente in ogni epoca (1 Cor 12,29-30; Eb 2,3-4); ma la pratica delle virtù da parte di ogni discepolo sarà più eloquente di qualsiasi parola.
Il parlare in lingue è funzionale alla diffusione del vangelo a tutte le genti. Il potere sui serpenti e sul veleno è anche potere sul Maligno, il serpente antico, che cerca di indurre al peccato e muove guerra ai santi. L'evangelizzazione richiede il superamento dell'umana prudenza e del timore nei confronti del mondo, ha bisogno di uomini e donne coraggiosi. I discepoli sono anche chiamati a prendersi cura di chi soffre, invocando l'azione dello Spirito di Dio sui malati e proclamandoli beati, perché saranno consolati (Mt 5,4).
Con l'ascensione si compiono le parole del salmo che Gesù richiama poco prima nello stesso Vangelo di Marco (Mc 12,36): "Oracolo del Signore al mio Signore: «Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi»" (Sal 109,1). Lo stesso salmo è richiamato da Pietro nel giorno di Pentecoste (At 2,33-36).
L'ascensione al cielo non rappresenta l'abbandono della sua comunità da parte di Gesù; egli aveva promesso che si sarebbe seduto alla destra del Padre (Mc 14,62), luogo di privilegio e autorità e da lì continua a governare la sua Chiesa. Abbiamo il dovevre e la gioia di continuare la sua opera sulla terra, guidati dallo Spirito, fino al suo ritorno.
Preghiera
Intercedi per noi dal Cielo, Signore, e manda su di noi il tuo Spirito; affinché possiamo essere portatori della tua parola di salvezza e della tua benedizione, fino ai confini della terra. Amen.
- Rev. Dr. Luca Vona