Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

martedì 26 aprile 2022

Origene, una vita per la catechesi

Il martirologio luterano fa oggi memoria di Origene, Padre della Chiesa.
A seguito dei maltrattamenti subiti durante le persecuzioni di Decio, muore martire attorno al 254 Origene, presbitero della chiesa universale. Nativo di Alessandria d'Egitto, era stato profondamente segnato dal martirio subito dal padre Leonida quando egli aveva appena otto anni. Desideroso a sua volta di testimoniare la propria fedeltà a Cristo, Origene abbandonò non appena lo poté la sua professione di grammatico per dedicarsi totalmente alla catechesi. Egli visse una vita monastica ante litteram, nell'assiduità orante con le Scritture, che saranno il suo fondamentale nutrimento spirituale, e fu probabilmente il commentatore della Bibbia più profondo e originale dell'antichità cristiana. A lui attingeranno pressoché tutti i padri sia greci sia latini. Fu un apprezzato catecheta, e diversi vescovi gli chiesero di predicare sebbene fosse un laico. Questo gli provocò molti problemi con il vescovo di Alessandria, che lo mise al bando e non ne riconobbe l'ordinazione presbiterale conferitagli in Palestina. Origene, uomo di grande obbedienza alla chiesa oltre che al vangelo, accettò di buon grado e si ritirò finché la sua ordinazione non venne riconosciuta e gli fu consentito di tornare a predicare e a insegnare. Il suo ministero di maestro itinerante della fede terminò quando si scatenò la persecuzione dell'imperatore Decio. Arrestato, torturato, egli fu salvato dal martirio propriamente detto per l'improvvisa morte dell'imperatore, anche se per l'età ormai avanzata sopravvisse ben poco ai tormenti subiti. Alcune sue affermazioni, compiute sotto l'influsso della filosofia neoplatonica che dominava ad Alessandria, saranno condannate nei secoli successivi, ma più per gli eccessi di coloro che si rifaranno ai suoi insegnamenti che per la reale portata di quelle che, per Origene, non erano altro che ipotesi di lavoro.

Tracce di lettura

Vorrei essere un figlio della chiesa. Non essere conosciuto come l'iniziatore di una qualunque eresia, ma portare il nome di Cristo. Vorrei portare questo nome, che permane come una benedizione sulla terra. Desidero che il mio spirito come le mie opere mi diano il diritto di essere chiamato cristiano.
Se io, che agli occhi degli altri sono la tua mano destra, io che porto il nome di presbitero e ho come missione l'annuncio della Parola, se io arrivassi a commettere qualche errore contro l'insegnamento della chiesa o contro la regola dell'Evangelo fino a diventare di scandalo per la chiesa, che la chiesa tutta intera allora, con decisione unanime, mi tronchi via, proprio me, sua mano destra, e mi getti lontano.
(Origene, Preghiera)
Il Salvatore è disceso sulla terra mosso a pietà del genere umano, ha sofferto i nostri dolori prima ancora di patire la croce e degnarsi di assumere la nostra carne; se egli non avesse patito, non sarebbe venuto a trovarsi nella condizione della nostra vita di uomini. Prima ha patito, poi è disceso e si è mostrato. Qual è questa passione che per noi ha sofferto? È la passione dell'amore. Persino il Padre, Dio dell'universo, pietoso e clemente e di grande benignità, non soffre anche lui in certo qual modo? Nemmeno il Padre è impassibile. Se lo preghiamo, prova pietà e misericordia, soffre di amore e si immedesima nei sentimenti che di per sé non potrebbe avere, data la grandezza della sua natura.
(Origene, Omelie su Ezechiele 6,6)

- Dal Martirologio ecumenico della Comunità monastica di Bose

Origene (ca 185-254)