Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

mercoledì 7 aprile 2021

Fermati 1 minuto. Egli entrò per rimanere con loro

Lettura

Luca 24,13-35

13 Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, 14 e conversavano di tutto quello che era accaduto. 15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. 16 Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. 17 Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; 18 uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». 19 Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20 come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. 21 Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22 Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro 23 e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24 Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto».
25 Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! 26 Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 27 E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. 28 Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29 Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. 30 Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31 Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. 32 Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». 33 E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34 i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». 35 Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Commento

Pietro ha appena constatato che come gli avevano riferito Maria di Magdala e le altre donne il sepolcro di Gesù è vuoto. In quello stesso giorno (v. 13) due discepoli, che non fanno parte degli Undici, si stanno allontanando da Gerusalemme pieni di sconforto, quando vengono avvicinati da un uomo: Gesù è lì in carne e ossa, non è un fantasma, eppure i due discepoli non sono in grado di riconoscerlo perché il Risorto non ha ancora aperto i loro occhi mostrandogli il significato autentico del piano divino.

Rendendosi presente ai due discepoli che conversano sui tragici eventi recentemente accaduti Gesù mantiene la sua parola di essere là dove due o tre sono radunati nel suo nome (Mt 18,20). La risposta di Cleopa attesta la risonanza che la crocifissione di Gesù ebbe a Gerusalemme e nei suoi dintorni. Nelle sue parole c'è la delusione per la mancata instaurazione di un regno messianico di natura terrena ("Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele"; v. 21), sebbene le sue parole attestino la fede in Gesù come "profeta potente in opere e parole" (v. 19). 

Gli eventi accaduti al sepolcro e riportati dalle donne hanno suscitato la speranza nella risurrezione ma i discepoli, andati a verificare, non hanno visto Gesù (v 24). Riprendendo la loro incredulità Gesù si mostra come il perfetto esegeta, capace di dischiudere il senso profondo di tutte le Scritture alla luce dell'evento pasquale: il suo sacrificio diventa la chiave ermeneutica per comprendere gli eventi dell'Antico Testamento, la realtà ultima raffigurata dal culto levitico, la voce che parla nei Salmi, le profezie sul servo sofferente. 

I discepoli intanto giungono a destinazione e invitano "il forestiero" a condividere la cena con loro. Non si parla chiaramente della consacrazione eucaristica, ma il linguaggio utilizzato la richiama. Proprio quando Gesù spezza il pane sono resi capaci di riconoscerlo. Subito dopo Gesù scompare, ma da "tardi di cuore" (v. 25) i discepoli hanno adesso un cuore ardente (v. 32), pieno di fede. la gioia è tale che i due discepoli non restano a pernottare a Emmaus ma "partirono senz'indugio" (v. 33) per riferire agli Undici del loro incontro con Gesù risorto. Coloro ai quali Cristo si manifesta sono chiamati a confermare i propri fratelli. 

A Gerusalemme i due discepoli scoprono che Gesù è apparso lo stesso giorno a Simone e riferiscono ciò che è accaduto "lungo la via" e come avevano riconosciuto Gesù "nello spezzare del pane" (v. 35). La rivelazione del Risorto a Cleopa e al suo compagno di viaggio comprende due momenti, uno dinamico, mentre sono in cammino, e l'altro di riposo, mentre condividono il pasto; azione e contemplazione. 

Anche noi incontreremo Gesù se permetteremo alla sua parola di essere lampada per i nostri passi (Sal 118,105) e se condivideremo con lui il pane quotidiano dei nostri timori, delle nostre delusioni, delle nostre speranze. "Egli entrò per rimanere con loro" (v. 29). Allo stesso modo entrerà nella nostra esistenza per rimanere come fuoco che arde nel petto.

Preghiera

Raggiungici, Signore, nelle difficoltà della nostra vita, per illuminarci con la tua parola e confortarci con la tua presenza. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona