Lettura
Luca 16,1-8
1 Diceva anche ai discepoli: «C'era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. 2 Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore. 3 L'amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. 4 So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. 5 Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: 6 Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. 7 Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta. 8 Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Commento
Quanti beni ci ha dato Dio da amministrare? Qual è la porzione della grazia che abbiamo ricevuto? E cosa ne abbiamo fatto? «A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più» (Lc 12,48)
Verrà il giorno, alla sera della nostra vita, in cui ci verrà chiesto conto della nostra "amministrazione", una vera "resa dei conti", un redde rationem, che non potrà che trovare noi, "servi inutili" (Lc 17,10) in difetto verso il padrone di casa. Ma il protagonista di questa parabola più che "disonesto" è scaltro: questo il significato della parola greca phrónimos.
Nell'agire per conto del proprio padrone, nel medio-oriente antico era consentito agli amministratori praticare forme di usura. L'amministratore scaltro sembra rinunciare al proprio profitto per ingraziarsi i debitori, in vista di un suo probabile bisogno futuro.
La parabola assume così un valore escatologico e rimanda alla fine dei tempi, quando i nostri debiti saranno rimessi nella proporzione in cui li abbiamo rimessi ai nostri debitori: «Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui» (Mt 5,25).
Siamo chiamati a imitare nelle cose spirituali il modo di agire dell'amministratore scaltro in quelle materiali. Rinunciamo alla nostra parte di guadagno e facciamo "quadrare i conti" finché abbiamo tempo.
Preghiera
Signore, che hai riversato su di noi i tesori della tua grazia, insegnaci ad amministrarli con giustizia e ad agire con misericordia verso i nostri debitori. Amen.
- Rev. Dr. Luca Vona